Quanti segni di vita si celano fra quelle mura erette con pietre, mattoni e pezzi di coppo (più volte) riciclati.
Quanta sapiente maestria, quanta umiltà accatastata da mani ruvide e semplici, c’è ancora sotto quei tetti sostenuti da solidi alberi imbalsamati dal fumo delle candele.
Quante vite senza pretese, quanto profumo di muschio emanano nell’aria le sterpaglie e quei ramoscelli che crescono indisturbati fin dentro le crepe dei muri, che si gonfiano come polmoni, per far respirare più a lungo lo spirito e l’anima di chi ha saputo vivere dignitosamente con così poco?
Quanta poesia? quanta dolce solitudine, ricca di saggezza c’è ancora, in una casa che cade senza far rumore.
Se apri l’occhio del tuo cuore, potrai vedere cose altrimenti invisibili.
Emilio Cavalli