La chiesolina col campanile a vela custodisce forse la maggiore pinacoteca d’arte sacra della seconda metà dell’800 della Romagna
– Se San Giovanni è un corpo bello, efficiente, ben proiettato verso il futuro con le sue industrie eccellenti ed il borgo riportato agli antichi splendori, Isola di Brescia ne custodisce il cuore. Frazione tra Pianventena e Morciano nella bellezza del suo elegante silenzio è rimasta tale e quale ad un secolo fa.
Ma i fasti delle poche case sono racchiuse nella chiesolina dal campanile a vela che custodisce forse la maggiore pinacoteca d’arte sacra della seconda metà dell’800.
A questo va aggiunto, il lavoro dei suoi abitanti. Attorno al piccolo edificio sacro hanno costruito un vero e proprio paradiso. Giardino, area giochi, cucina attrezzata per feste e momenti di svago. In progetto la costruzione di un campo da calcetto con intorno un giardino. I componenti del Comitato stanno cercando 20 piante nobile ed autoctone da mettere a dimora.
Se qualcuno volesse vedere tutto questo, la scusa giusta è il 12, 13 e 14 settembre, in occasione della festa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista.
Il 12, come oramai avviene da alcuni anni, processione alle 9 di sera. Alla fine per tutti, il Comitato offre vino e ciambella.
Il giorno dopo, sabato, con inizio alle 21, festa con orchestra, musica, balli, giochi.
Tutto questo si replica il giorno dopo, domenica, solo che danze e stand aprono nel pomeriggio.
Quest’anno, quelli del Comitato presentano il palco permanente ed una pista da ballo che asseconda ed esalta i passi di danza.
La collezione religiosa invece è opera della passione di don Domenico Corbucci (1814-1887). Di agiata famiglia, il prelato aveva relazioni importanti in Vaticano, grazie alle quali riuscì a farsi dipingere, pagando, opere per una sperduta parrocchia di 200 anime, ma non per questo lontana dai centri della cultura. I suoi artisti lavoravano per il papa e la curia romana. Insomma, il meglio dei tempi.