ECONOMIA
di Francesco Toti
– E’ uno degli specchi intellettuali ed economici che dà il senso alla provincia di Rimini. E’ calendario “Pirelli”; si pensa, stampa e presenta a Rimini che non ha nulla da invidiare a quello milanese, che si celebra in una serata mondana a Londra.
E’ un autentico “must”, un oggetto culto. Primo, si fa notare per le dimensioni, lungo cm 98 e largo cm 30, la bontà della carta (pelle umana) e l’alto livello di stampa. Secondo, ti scuote la mente. Può non piacerti, perché c’è chi preferisce le more, chi le bionde, chi tutt’e due e chi le giapponesi, qualcosa di diverso, al sapor di porcellana, ma non ti lascia assolutamente indifferente.
E’ stato presentato lo scorso 30 gennaio all’Hotel Duomo in una serata informale e piacevole. Uno dei presenti ha detto: “Sono riuscito a trovare due inviti”. In realtà, un passante si poteva intrufolare e sarebbe anche stato ben accolto.
Si diceva che rappresenta lo specchio del livello imprenditoriale del Riminese. Dietro c’è la Pieve, ovvero Poligrafica Editore Villa Verucchio, uno dei complessi tipografici leader nel Centr’Italia. Anche quest’anno la famiglia Pedrosi ha coinvolto le eccellenze del territorio, alzando gli orizzonti ad uno dei marchi italiani più prestigiosi nel mondo: la Kartell, oggetti d’arredo progettati da menti eccelse. Il calendario è stato partorito da Jader Bonfiglioli, un grafico di vaglia con studio a Verucchio.
Il soggetto del calendario 2008 sono i raffinati manufatti della Kartell, che da un paio d’anni ha piantato radici a Rimini. Ha arredato l’Hotel Duomo, aprendovi di fronte un negozio monomarca. Roba da grande capitale. L’albergo riminese è una delle eccellenze mondiali. Lo ha progettato Ron Arad, tra i maggiori designer internazionali. Il settimanale americano Time (6 milioni di copie in giro per il mondo), al Duomo, ha dedicato un servizio di mezza pagina, inserendolo tra i luoghi che fanno tendenza.
Tra gli ospiti della Pieve tanti politici (con in testa Mauro Morri, assessore alle Attività produttive della Provincia di Rimini, Giorgio Pruccoli, sindaco di Verucchio, Alfredo Arcangeli, un mito, presidente della Comunità Montana), molti imprenditori (tra cui Massimo Panozzo), uomini di cultura (Paolo Zaghini).
La Pieve è una delle maggiori aziende del settore del Centr’Italia. E nel nome c’è l’omaggio a Verucchio; dall’antica chiesa romanica che si trova sulla strada per salire al capoluogo. Dietro c’è la famiglia di Silvano Pedrosi. Scuola elementare e media dai salesiani, adolescente Silvano inizia a fare l’apprendista presso la tipografia Gattei di Rimini. Dopo 6 mesi chiede l’aumento: licenziato. Trova un nuovo impiego presso la Tecnostampa. Per approfondire il mestiere va a Ravenna. Ritorna a Rimini. Nel ’74, a 26 anni, si mette in proprio a Rimini. Presto torna a Villa Verucchio, in uno spazio vicino alla pieve.
Un anno importante è il ’76. Nella nascente zona artigianale di Villa Verucchio acquista un lotto e costruisce il proprio capannone; ingrandito nel ’96. Oggi, i metri quadri di coperto sono 7.500.
Spostamenti ed innovazione. La Pieve è stata la prima tipografia del Riminese, dopo Gattei, ad acquistare, seppure usata, una macchina per stampare a colore il formato 70X100.
L’ultimo investimento importante risale alla scorsa primavera: 4,7 milioni di euro per due nuove macchine per stampare: una otto colori da 17.000 copie l’ora ed una sei colori, più vernice ad acqua e UV adatta ai lavori di qualità.
Tre le grandi passioni di Silvano Pedrosi: la buona tavola, l’orto e la coltivazione dei limoni. Produce un olio da leccarsi i baffi che regala agli amici a Natale.