Il negozio di Arnaldo a Milano diviene crocevia di incontri, amori, pensieri, avventure. Fino a tingere di giallo le vicende di Nas, giovane studente afgano, aiutante del protagonista nella riparazione delle biciclette, ma soprattutto nel restauro delle Umberto Dei. Il finale, sorprendente, squarcia con ironia il pesante velo dei pregiudizi verso gli immigrati. Un tema caro all’autore, insieme a quello delle rivolte degli anni Settanta che, presente nel romanzo d’esordio “La trota ai tempi di Zorro”, torna, in tutt’altro contesto, anche in questa nuova prova narrativa di Marziani. Lo scrittore riminese si conferma abile nel trattare con competenza e leggerezza – senza cadere nell’ideologia e nel buonismo – problematiche attuali, dense e troppo spesso evitate da chi scrive romanzi. Il linguaggio utilizzato, una sorta di monologo interiore in cui le parole degli altri non sono chiuse tra virgolette ma inglobate nel testo, consente lo scorrere dolce e veloce di una storia che ha il sapore di una favola contemporanea, poetica e reale.
Il nuovo libro dello scrittore riminese Michele Marziani è uscito lo scorso 28 novembre. Titolo: “Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta” (Cult Editore Firenze, euro 9,50. Distribuzione Rizzoli).
Sabato 6 dicembre è stato presentato al Ceis, Centro educativo italo svizzero, via Vezia, 2, ore 18, con la partecipazione dello scrittore Piero Meldini.
L’inizio del libro. “Quando ho visto brillare gli occhi di Nas di fronte alla mia Umberto Dei allora ho capito: la cultura è universale, altro che storie.
È successo un pomeriggio di quelli in cui la luce nella bottega entra di taglio, quando il cielo è pulito e si sente il profumo dei glicini sul naviglio…”