ARTE
– Il Rotary Club Riccione-Cattolica si è assunto l’onere (e l’onore) di restaurare la Cappella del Santissimo Crocifisso della Chiesa Parrocchiale di Mondaino. La consegna alla città di Mondaino avverrà probabilmente il 29 settembre giorno della festa del patrono. Eccco come Chiaretti racconta il miracolo del 1560.
– Nell’anno 1560, in occasione delle celebrazioni per la Santa Pasqua di Resurrezione, un fatto straordinario scosse la Comunità di Mondaino: poiché il Predicatore incaricato all’uopo si rifiutava di concedere l’assoluzione dai peccati ai fedeli accorsi ad ascoltarlo, in pieno tumulto popolare, fra lo stupore generale fu il Cristo stesso a staccare la mano destra dal chiodo della Croce e ad impartire la benedizione!
Così narrano le cronache parrocchiali: del tempo /”Plusquam maxime hoc nostrum Templum S.Michaeli Arcangelo dicatum
refulget miraculosi SS. Crucifixi Imagini quae sacrum super suggestum olim existens, benedictionem populo, qui ultimo Paschali die ad audiendum Dei verbum comvenerat a Concionatore dinegatum Anno 1560, ipsemet Cristus dextera eius manu, clavo e Cruce revulso, clementer
impartivit magnopere exultamnte hoc propter miraculum stupendum populo universo “/
La fama di quanto era accaduto si diffuse rapidamente e ben presto fiorirono le iniziative per consolidarne la portata: l’accorrere dei fedeli, le testimonianze che si succedevano e, conseguentemente, l’accresciuta importanza del Sacro Tempio mondainese vi fecero giungere anche pregevoli opere d’arte (Dolci, Pomarancio, Soleri Brancaleoni) che celebrassero degnamente una siffatta dimostrazione della misericordia divina.
Fino a qualche anno fa, quel braccio destro era tenuto stretto da una preziosa cordicella con cartiglio ora (forse) andata perduta ed ancora porto impresso nella mente come, durante le grandi occasioni liturgiche, venisse lentamente sollevato il sipario ricamato della teca in vetro, mentre noi bambini restavamo con il naso all’insù nella convinzione che, prima o poi, il Cristo avrebbe ripetuto il gesto benedicente!
Così, anche in omaggio ai ricordi d’infanzia, ho approfondito
l’argomento e sono riuscitro a ritrovare nei documenti dell’Archivio Parrocchiale, ben 49 miracoli (ma si dobrebbero definire Sante Grazie) compiuti dal celebre Crocifisso, così come risultano da precisi Atti Notarili e testimonianze, che si possono leggere nell’apposito libro da me pubblicato a suo tempo: /”guarigioni da febbe terzana e dolori vari, cacciata degli spiriti maligni in seguito a fatture e malocchio, riacquisita la favella perduta, salvezza dopo lo schiacciamento sotto un carro agricolo, guarigione da sciatica, cacciata delle tentazioni del Demonio, rovinosissima caduta da un albero ma senza danni, uscita illesa dalle braci del camino in cui una bimba era caduta, guarigione del sangue dalla bocca” / e diversi altri.
Sull’onda dell’entusiasmo ho anche ipotizzato (ma direi che si tratta di una certezza) che la grande fedeltà al Crocifisso nata nel cuore della beata Elisabetta Renzi (fondatrice delle’Ordine delle Maestre Pie dell’Addolorata) sia sgorgata dall’adorazione che la Sua Famiglia riservava a questo Crocifisso, anche relativamente al fatto che l’Arciprete don Pietro Renzi si era dato molto da fare per consolidarne il culto e la venerazione, e che Giovan Battista Renzi, padre di Elisabetta, era Priore e Depositario della Compagnia del SS. Crocifisso.
Si osservino, a tal proposito, le pitture murarie che abbelliscono il piano nobile di Palazzo Renzi a Mondaino, e non si dimentichi che l’originario titolo assegnato da Madre Elisabetta all’Ordine da Lei fondato era proprio “Povere del Crocifisso”! Al tempo delle mie ricerche, in Parrocchia si trovavano, malamente custoditi in un sacco, molti ex-voto dedicati al Crocifisso miracoloso e ricordo un bell’anello con pietra verde incastonata proveniente proprio da un componente della Famiglia Renzi.
Dunque, ora che la Cappella del Crocifisso vine meritoriamente restaurata dal Rotary Club, sarebbe auspicabile che quegli oggetti devozionali tornassero al loro posto e con l’Aiuto Celeste si ritrovasse anche il cartiglio scomparso.
di Angelo Chiaretti