Fino a poco fa il monte che sovrasta quell’angolo di Valconca incontaminata aveva come cappello un rigoglioso verde, con isole coltivate e ben tenute. L’uomo ama attingere dalla natura, così i proprietari hanno chiesto di costruirci sopra. Hanno fatto domanda in Comune e è stata loro accolta. Sono arrivate le ruspe e hanno scappucciato il bel monte. Il fatto è diventato di dominio pubblico e se ne parla in ogni dove, nei bar, mentre si fa la spesa, nei crocicchi, sul sagrate della chiesa, nei consigli comunali, ovviamente. E ci si chiede come mai sia stato possibile concedere l’edificabilità in quel posto dalla vista mozzafiato. Beati coloro i quali un giorno vi potranno risiedere.
Naturalmente Mondaino si è divisa in due. Da una parte coloro i quali sostengono l’intervento ed argomentano che non si può interrompere la crescita della comunità, lo sviluppo e che c’è fame di case.
Dall’altra parte gli ambientalisti, i protettori della natura. Argomentano che il monte poteva restare così com’era, incappucciato nel suo bel verde. E che Mondaino non difetta né di case, né di spazio dove tirarle su.
Si spera soltanto che l’urbanizzazione di Monte Zaccarelli sia fatta con l’intelligenza della bellezza. Che un giorno si possa ammirare, come oggi si ammira Mondaino costruita proprio su un crinale.