– Mezzo secolo passato a entusiasmare gli spettatori dei suoi spettacoli in tutta Italia e in giro per il mondo. Parliamo di Marcello Ottaviani, classe ’45, titolare dal 1964 dell’Europirotecnica di Meleto, dove venne assunto a 13 anni nel 1958.
Europirotecnica è il proseguimento naturale della ditta Dionigi & figli, nata nel lontano 1866 e che da sempre è stata all’avanguardia nell’offrire spettacoli pirotecnici di notevole effetto, tanto che nel 1935 divenne il fornitore ufficiale del ministero della regia aeronautica e venne insignita di numerose onorificenze e medaglie d’oro per le performance avute alla fiera campionaria di Roma, a quella di Tripoli, a Como, Bologna solo per citarne alcune.
Nel 1958 Ottaviani entra nella ditta, che contava fino a 30 dipendenti e la rileva nel 1964.
“L’epoca delle esposizioni dice Ottaviani è finita, così come quella delle medaglie d’oro, ma la passione per il nostro lavoro non è sicuramente venuta veno, noi siamo i creatori di uno spettacolo che ha come sfondo il cielo e vediamo che ancora tutti apprezzano il lavoro che facciamo”.
“Attualmente prosegue Ottaviani siamo in dieci a girare per l’Italia per divertire chiunque con i nostri fuochi. I nostri spettacoli li prepariamo seguendo le indicazioni del cliente, qualsiasi effetto si vuole ottenere, noi lo otteniamo grazie ad una esperienza ed una passione per questo lavoro sempre maggiori”.
Non solo spettacoli in Italia comunque. “Nel 2000 racconta Ottaviani ci hanno voluto ad Algeri per gli spettacoli del capodanno. Uno spettacolo lungo tutto il porto, della durata di 40 minuti. Per prepararlo siamo andati giù in otto e abbiamo lavorato per dieci giorni. Una fatica, ma una soddisfazione immensa, credo che i fuochi li abbiano visti da tutta l’Algeria”.
La sede di Europirotecnica è sempre stata nel castello di Meleto e sono rimasti numerosi cimeli, riconoscimenti e attrezzature anche del secolo scorso.
“L’idea conclude Ottaviani è quella di fare un museo della storia dello stabilimento, credo sarebbe una cosa unica almeno in Italia, in cui oltre ai numerosi premi ricevuti negli anni, si potrebbero esporre le tantissime attrezzature utilizzate per preparare i materiali nel corso dei decenni, per mostrare come un tempo si preparassero gli spettacoli e quanto fosse difficile esercitare questa professione con le tecnologie dell’epoca. In questo sicuramente dal 1866 la ditta è sempre stata all’avanguardia. Il museo potrebbe essere anche un modo per rilanciare il borgo di Meleto e legarci eventi di richiamo e di suggestione per il pubblico”.
Lorenzo Silvagni