ECONOMIA
– Esaurito dal prossimo settembre fino a dicembre. Questo è la partenza del Palariccione: cinque sale congressuali modulabili da 45 a 680 posti. La carta turistica di Riccione dei prossimi anni la si cala il 24 maggio con l’inaugurazione del Palacongressi, un’opera che ha richiesto un poderoso investimento economico (50 milioni di euro), senza che siano mancate le polemiche. Era (e forse lo è ancora) un impegno importante per una cittadina di 35.000 abitanti. A far da cornice del taglio del nastro una serie di eventi collaterali e promozionali per raccontarlo al territorio: adesivi sulle vetrine dei negozi ed hotel, cartelli stradali, bustine di zucchero disseminate nei bar, cartoline, adesivi sui giornali e forse sulle buste dei fornai. Insomma, se è importante fare un prodotto non è meno importante comunicarlo. Dovrebbero giungere in riviera molti big dell’economia nazionale: Luca Cordero di Montezemolo, il ministro delle Attività economiche, direttori di prestigiosi giornali (tra cui Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole-24Ore).
Uno dei grandi azzardi del sindaco Massimo Masini, un presidente tutto sostanza, Giorgio Montanari ed un futuro da andare a scrivere, rimboccarsi le maniche e andarsi a cercare i clienti. Dopo tutto non esiste nulla di simile ad un pasto gratis in economia.
Poltroncine di “pelle umana”, le mitiche Frau, uno dei vanti del Made in Italy, racconta il presidente Montanari: “Abbiamo realizzato una delle offerte più qualificate d’Europa. Siamo ai livelli di Nizza, Lione, Amburgo. Offriamo tutto quello che serve ai congressisti. Voglio di nuovo sottolineare che il progetto è stato difficile, coraggioso ed ambizioso. E la strada in salita non è ancora finita”. Parole sacrosante, da ex dirigente di azienda, da uno che sa che i risultati raggiunti non è altro che il passato, un buon punto da cui partire e che ogni giorno in economia è uno nuovo, come per la gazzella e il leone nella savana. Ogni mattina una corsa per sopravvivere e per cibarsi.
“E’ positiva l’opera – continua Montanari – ma è inserita in una realtà dal forte appeal come Riccione e Rimini”. E in questa provincia di 300.000 abitanti che presto avrà anche il mega palacongressi di Rimini (non sono troppi due in un territorio così piccolo?) rientra anche lo scambio azionario effettuato tra la Palariccione spa e la società che andrà a gestire il palazzo di Rimini: scambio del 10 per cento.
Il Palariccione è stato prenotato da 30 eventi, senza che sia stato ancora aggredito il mercato, riferisce Montanari. Va sottolineato che il mercato aziendale prenota con 2-3 mesi di anticipo. Per il secondo semestre del 2009 ci sono già circa 150 contatti. Inoltre, da ricordare che ogni euro speso per il congressuale significano 10 euro spesi in città se non di più: per lo shopping, per i ristoranti, per gli alberghi. Se funziona, il Palariccione diventa un moltiplicatore importante.
Riccione ha risposto bene al Pala. Molti albergatori hanno investito nel rinnovo degli alberghi; in Comune ci sono almeno altre 20 richieste di ristrutturazioni.
Montanari: “Ma Riccione ha un momento di debolezza che è il post-congressuale per intrattenere gli ospiti d’inverno. E’ un lavoro da fare con le associazioni. Credo che nei momento dei flussi si vadano a creare le opportunità”.
Altro segnale positivo, è l’aumento delle tariffe rispetto ai concorrenti: più 8 per cento.
LA SOCIETA’
I soci del Comune di Riccione
– Il Palariccione è di proprietà di una società mista pubblico-privata costituita con questi soci: Comune di Riccione, Provincia di Rimini, Camera di commercio, Cassa di Risparmio di Rimini, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Riccione Congressi (albergatori), Confcommercio, Associazione Industriali.
GLI UOMINI
Guida Montanari
– Il consiglio di amministrazione di Palariccione. Eccolo: Giorgio Montanari (presidente), Atos Batarra, Attilio Battarra, Piergiorgio Burioni, Paolo Casadei, Sandro Del Bianco, Orfeo Grossi, Cinzia Tura, Andrea Urbinati.