• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
domenica, Dicembre 28, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Località Cattolica

Pallante: “La decrescita felice”

Redazione di Redazione
13 Maggio 2008
in Cattolica
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
A A

L’INTERVISTA

– Maurizio Pallante si occupa di politica energetica e di tecnologie ambientali. Su questi temi ha pubblicato diversi libri. Collabora con giornali e periodici.

– Perché secondo lei vanno rivisti i tradizionali parametri della crescita economica?
“Perché i segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l’avvicinarsi dell’esaurimento delle fonti fossili e le guerre per averne il controllo, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento dei rifiuti, le devastazioni e l’inquinamento ambientale. Non ultimo i venti di recessione economica mondiale”.
Il prodotto interno lordo (pil) non è un buon indicatore?
“Gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti con l’ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del pil il senso stesso dell’attività produttiva. Ma in un mondo finito, con risorse finite e con capacità di carico limitate, una crescita infinita è impossibile, anche se le innovazioni tecnologiche venissero indirizzate a ridurre l’impatto ambientale, il consumo di risorse e la produzione dei rifiuti.
Queste misure sarebbero travolte dalla crescita della produzione e dei consumi in paesi come la Cina, l’India e il Brasile, dove vive circa la metà della popolazione mondiale. Né si può pensare che si possano mantenere le attuali disparità tra il 20% dell’umanità che consuma l’80% delle risorse e l’80 per cento che deve accontentarsi del misero 20 per cento”.
Va smontato il mito della crescita infinita?
“Sì, forse è arrivato il momento di smontare il mito della crescita, di definire nuovi parametri per le attività economiche e produttive, di elaborare un’altra cultura, un altro sapere e un altro saper fare, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi.
Chiediamoci, ma che cos’è questa crescita? E’ la crescita dei beni e dei servizi di cui gli essere umani hanno bisogno per vivere sempre meglio? Se vai da qui a là in automobile e t’imbottigli in una coda chilometrica, consumi molto più carburante. Aumenta l’inquinamento dell’aria e dell’ambiente. Quindi fai crescere il pil. Ma questo non significa che migliora la tua qualità della vita. Anzi peggiora!”.
Lei è uno dei fondatori del Movimento per la decrescita felice. Di cosa si tratta?
“Il Movimento per la decrescita felice si propone di promuovere la più ampia sostituzione possibile delle merci prodotte industrialmente ed acquistate nei circuiti commerciali con l’autoproduzione di beni. In questa scelta, che comporta una diminuzione del pil, individua la possibilità di straordinari miglioramenti della vita individuale e collettiva, delle condizioni ambientali e delle relazioni tra i popoli, gli Stati e le culture”.
Perché siete critici con la teoria dello sviluppo sostenibile?
“La prospettiva della decrescita felice è opposta a quella del cosiddetto sviluppo sostenibile, che continua a ritenere positivo il meccanismo della crescita economica come fattore di benessere, limitandosi a proporre di correggerlo con l’introduzione di tecnologie meno inquinanti. Ad esempio, nel settore cruciale dell’energia, lo sviluppo sostenibile, a partire dalla valutazione che le fonti fossili non sono più in grado di sostenere una crescita durevole e una sua estensione a livello planetario, ne propone la sostituzione con fonti alternative.
Il Movimento per la decrescita felice ritiene che questa sostituzione debba avvenire nell’ambito di una riduzione dei consumi energetici, da perseguire sia con l’eliminazione di sprechi, inefficienze e usi impropri, sia con l’eliminazione dei consumi indotti da una organizzazione economica e produttiva finalizzata alla sostituzione dell’autoproduzione dei beni con la produzione e la commercializzazione di merci”.
La decrescita comporta una riduzione delle risorse e dei costi?
“Se la riduzione dei consumi energetici dovesse, ad esempio, conformarsi agli standard vigenti in Germania, si risparmierebbe fino ai due terzi delle fonti fossili attualmente utilizzate per il riscaldamento che rappresentano circa un terzo di tutte le importazioni. In prospettiva questa scelta farebbe diminuire di circa il 20% i consumi globali di fonti fossili a parità di comfort termico”.
Non ci sarebbe anche una conseguente riduzione dell’occupazione?
“No, perché la necessaria ristrutturazione del patrimonio edilizio comporterebbe sia una forte riduzione dei consumi che pesa sulla bilancia commerciale, riduce il pil, e comporta una forte crescita occupazionale nei settori tecnologici che accrescono l’efficienza energetica dell’edilizia. Se si consumano meno materie prime e si spende meno, il pil decresce. Ma, ad esempio, per ricavare risorse sostitutive dai rifiuti occorrono nuove professionalità e una maggiore occupazione che trasforma in redditi monetari i risparmi che consente di ottenere. Tutto questo vale anche per la riduzione dell’inquinamento ambientale. Anche in questi casi l’occupazione oltre ad essere quntitativamente rilevante, avrebbe straordinarie connotazioni qualitative e assolutamente opposte, ad esempio, all’esportazione delle armi”.

Articolo precedente

A spasso con il Wwf

Articolo seguente

Cna.Com – Commercio, quei nostri centri storici spazi commerciali naturali

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Cattolica

Cattolica. Teatro della Regina, concerto di Natale con la Filarmonica Arturo Toscanini il 20 dicembre alle 21

19 Dicembre 2025
Cattolica

Cattolica. Centro “Monte Vici”, inaugurata la struttura riabilitativa di Ca’ Santino

18 Dicembre 2025
Elisabetta Bartolucci e Franca Foronchi
Cattolica

Cattolica. Turismo, presenze più 3,5 per cento nei primi 10 mesi

17 Dicembre 2025
Federico Bertuccioli e Mattia Logrippo con scudetto
Cattolica

Cattolica. Galimberti Tennis Academy, Mattia Logrippo campione italiano under 16. Alessandra Mazzola fermata in finale ad Antalya

14 Dicembre 2025
Cattolica

Angolo della narrativa. Nella notte della vigilia di Natale…

14 Dicembre 2025
Nicola Gratteri
Attualità

Cattolica. Il magistrato Nicola Grattei incontra studenti e cittadini il 13 dicembre

12 Dicembre 2025
Cattolica

Cattolica. Cooperativa bagnini, 60 anni di storie scritte sulla sabbia con mostra fotografica in spiaggia

12 Dicembre 2025
Gianfranco Vanzini
Cattolica

Cattolica. Costruire la pace

11 Dicembre 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente

Cna.Com - Commercio, quei nostri centri storici spazi commerciali naturali

Addio a Luciano, bella persona

Carlo Paolini, a piedi fino a Roma

Cattolica, primarie Pd: sì, no, vedremo

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Verucchio. Natale, tutti gli eventi 23 Dicembre 2025
  • Rimini, andar per presepi… 23 Dicembre 2025
  • Riccione. Beatriz Colombo: “Acquisto di Villa Mussolini, cifra spropositata” 23 Dicembre 2025
  • Riccione. Gli eventi di Natale 23 Dicembre 2025
  • Rimini. Il senatore Marco Croatti: “Il governo si dimentica gli alluvionati, ma si aumenta lo stipendio” 23 Dicembre 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-