Un tempo non trascurabile, come si dice, per un professionista prestato alla politica. Esperienza del tutto positiva, ma finita, anche se non sono in pochi a chiedermi di continuarla. Lo dimostrarono già quando mi candidai per la seconda legislatura (1999 2004) con una lista civica pura, composta da persone serie della società civile e senza un partito a sostegno. Le condizioni per vincere ci sarebbero state, ma gli inaccettabili compromessi li lasciai ai mestieranti della politica. Ero consapevole delle conseguenze negative, anche se il risultato andò oltre le aspettative degli stessi vincitori: 1300 inimmaginabili voti. Venne eletto Curti, sostenuto da una coalizione di 5 litigiosi partiti, con una differenza di soli 300 voti. Si disse allora: “Non ha vinto Curti, ha perso Pritelli”.
Non mi candido più. Mi piace l’amministratore, non sono un politico stratega. Non mi candido più. Perché un Sindaco deve fare due legislature consecutive per concretizzare progetti incisivi che rinnovino la città. I progetti erano pronti per essere realizzati nel corso del secondo mandato. Mi dicono che il malcontento sia molto diffuso e che, se mi ricandidassi, vincerei. In tal caso, dovrei rispolverare tutto il lungo e difficile lavoro di quei 5 anni, cancellare l’operato del Sindaco Curti, come avevo fatto con il Sindaco Tacchi. E Curti ha fatto col mio (ma con il parcheggio di Via XV aprile non ci è riuscito). Dovrei rimettere mano alla struttura organizzativa, ovvero verificare la validità di quella attuale: quasi tutti gli eccellenti Responsabili di Settore con cui ho lavorato in grande sintonia se ne sono andati. Insomma, passerei 5 anni a fare le “cose invisibili”, ma fondamentali: quelle che i cittadini faticano a valutare. Loro, giustamente, guardano ” le cose visibili”. Non accetterei, fosse vero quello che si va dicendo sulle possibilità di essere eletto, di rifare un primo mandato. Ma non mancherà il mio contributo di idee e sostegno a Rinnova Gabicce.
Domenico Pritelli