IL FATTO
– “S’ha da fare”. Disse il presidente della Provincia di Rimini, quella mente accorta di Nando Fabbri, quando incontrò una delegazione di amministratori marignanesi nel lontano 2004. Sono già passati 4 anni e gli abitanti di Santa Maria in Pietrafitta hanno il diritto di incazzarsi. La circonvallazione della strada provinciale, in gergo detta 58, non si sa quando si farà. L’attendono da anni; nell’arco di tempo le promesse si sono sprecate. Invece, devono subire il traffico pesante che collega due comuni ad alto tasso industriale come Tavullia e San Giovanni e che per tali ragioni hanno stretti rapporti di scambio. A questo si aggiunge il fatto che il casello naturale della zona industriale di Pirano (frazione di Tavullia appena al di là del Tavollo) è quello di San Giovanni-Cattolica.
Le colpe maggiori non sono della Provincia di Rimini e del Comune di San Giovanni, ma della Provincia di Pesaro, del Comune di Tavullia e della Regione Marche che dovrebbero partecipare all’opera pubblica ma la tirano per le lunghe; probabilmente per altre priorità o perché non ci sono i baiocchi.
Per costruire la bretella che farebbe aumentare la qualità della vita degli abitanti di Santa Maria ci vogliono 10 milioni di euro (20 miliardi delle vecchie lire).
Si legge sul sito di Rifondazione comunista di San Giovanni: “In un recente incontro con l’Amministrazione comunale, il presidente Fabbri ha espresso la definitiva decisione della Provincia di Rimini sulla variante alla strada provinciale n°58. Non si farà più nei tempi previsti. Ora, di fronte a questo voltafaccia, che fare? Se lo chiedono i residenti di Santa Maria in Pietrafitta, che subiscono da anni l’inquinamento, i rumori e i pericoli indotti da questa arteria che taglia in due la frazione. Se lo chiede anche l’Amministrazione comunale che dovrà rispondere (le elezioni amministrative si avvicinano) ai cittadini. Dovrà rivedere l’accordo di programma che lega l’ampliamento della zona artigianale di via Malpasso all’esecuzione della variante alla s.p. n°58. Il sindaco ha preannunciato un consiglio comunale aperto per decidere eventuali prese di posizione nei confronti della Provincia. Forse anche limitazioni al traffico pesante che attraversa Santa Maria”.
Arrabbiatissimo Domenico Bianchi con la Provincia di Rimini. Tuona: “Se è una priorità la Provincia di Rimini deve mettere tutto nero su bianco. Devono essere mantenuti i tempi e rispettati gli accordi del 2004, altrimenti ci raccontiamo della fandonie. Ora la Provincia di Rimini dice che deve partecipare Pesaro altrimenti non è più una priorità. Il Comune fa la sua parte con il 35% dei costi; gli altri devono essere a carico di Rimini. Se poi Pesaro ci sta tanto meglio. Su questo faremo un Consiglio comunale chiamando i politici alle loro responsabilità. Non è più possibile che una strada provinciale abbia il chilometro zero nel centro di San Giovanni”.