– Due occhi neri vivacissimi. Un filo di voce che sa raccontare storie emozionanti ed un corpo adagiato sulla carrozzina che non muove né gambe, né mani. Da tre anni una macchina l’aiuta a respirare; di notte un ciuccio in bocca è il suo sos con i pericoli della vita. Sara è uno degli ospiti della casa di assistenza “Sole” di Misano Adriatico. In un immenso salotto pieno di luce dal soffitto alto, di legno, in un angolo anche il bar per un caffè, aspetta amici che vogliono ricevere, donando. Questa storia è stata possibile grazie alla sensibilità di Sergio.
– Il 19 settembre 1968, nel cielo brilla una nuova stella.
A casa Schiavello è nata una bimba, è piena di salute. Questa bimba è nata in Calabria in un paese di nome Vibo Valentia. Il suo nome è Rosaria, ma per amici e conoscenti lei si fa chiamare Sara.
All’inizio della vita nessuno poteva pensare che sarebbe stata una vita cosi difficile. Ho avuto una famiglia forte alle spalle.
A soli 3 anni mi è capitato di cadere dalla scala di cemento, ripida, di casa mia, mentre, giocavo con altri bambini. Il trauma conseguente a questa caduta ha comportato per me una condizione di tetraparesi spastica.
I miei genitori addolorati hanno fatto di tutto con i medici per mettermi in piedi.
Ho frequentato poi le scuole “normali” in istituto, camminando con le punte dei piedi.
Successivamente mi sono trasferita in un altro istituto ad Arco di Trento, dove per tre anni ho frequentato un corso di ceramica con persone “normali”. Questa capacità mi ha permesso, in seguito, di fare diverse mostre di pittura, con soggetti floreali e di natura morta, a Rimini e di realizzarmi nel lavoro per un po’.
Al1’età di 19 anni mi sono trasferita con mia sorella a Rimini nella comunità “Papa Giovanni XXIII”. In questa realtà ho conosciuto tante persone che sono diventate mie amiche. Nell’ambito della comunità c’erano tante case famiglia. Io ho vissuto inizialmente in una di queste. Con me c’era anche mia sorella Rosa, più grande di 3 anni. Qui Rosa ha conosciuto Stefano, che faceva il servizio civile ed è poi diventato mio cognato. In questo periodo ho frequentato un centro diurno chiamato “Il Nodo” dove facevo vari tipi di decorazioni.
Da non dimenticare che ho anche un’altra sorella, Maria, che ha 45 anni ed abita a Trento ed un fratello, Fernando, che ha 36 anni ed abita in Calabria.
Con il passare del tempo la salute è cominciata a peggiorare. Nel frattempo mi sono trasferita in un altra casa famiglia sempre della stessa comunità.
Nel 1994, con la speranza di migliorare la mia condizione o quantomeno di evitare ulteriori peggioramenti, mi sono sottoposta ad un intervento chirugico alla schiena per correggere la mia grave cifoscoliosi a Pietra Ligure.
Come riabilitazione sono stata in alcuni Centri della zona (Villa Salus a Viserbella di Rimini e Sole et Salus a Torre Pedrera di Rimini).
Non potendo rientrare in casa famiglia a causa del peggiorarsi delle mie condizioni mi sono trasferita in un centro residenziale a Faenza. In questo periodo non riuscendo più a camminare sono finita in carrozzina.
Nel 1997 mi sono spostata ancora perché all’interno della Coop. Luce sul Mare di Igea Marina è stato aperto un gruppo di nome “Cosmos” dove venivano accolte persone con gravi disabilità fisiche ma con desiderio di autonomia.
Qui ho conosciuto un gruppo di ragazzi di Mondaino che ci venivano a trovare una volta al mese e ci portavano a mangiare la pizza. Ho conosciuto Davide, Daniele, Mauro e tanti altri amici. Con loro la serata passava in maniera favolosa, con le loro battute divertenti.
La mia malattia intanto andava avanti. Prima ho incominciato a non poter utilizzare le mani (non potevo mangiare, scrivere e soprattutto lavorare), poi, a 33 anni, non ho potuto più utilizzare la carrozzina a motore che mi dava una certa autonomia. Tutto questo è avvenuto piano piano e sta continuando anche ora. Ma non manca il coraggio di vivere.
Nell’anno 2002 ho fatto degli accertamenti e mi è stato detto che avevo un problema di siringomielia a causa della caduta da piccola e per questo motivo continuavo a peggiorare.
Alla fine del 2003 ho avuto un altro peggioramento. Sono stata operata alla testa e mi hanno tracheomizzata. Dopo l’intervento sono stata per 3 anni e mezzo nel reparto di riabilitazione intensiva della Coop. Luce sul Mare presso l’Ospedale di Santarcangelo. Ancora respiravo da sola poi all’età di 37 anni sono dovuta ricorrere alla macchina respiratoria a causa dei problemi ai polmoni.
Adesso il 19 settembre 2008 ho compiuto 40 anni. Da circa un anno mi trovo presso la residenza “Sole” a Misano Adriatico.
Anche qui il giro degli amici continua e diverse persone vengono a trovarmi. Mia sorella Rosa con il marito Stefano non mi abbandonano mai e vengono a trovarmi spesso con i nipotini Simone, Cecilia ed il piccolo Luca. Quando vengono portano sempre sorrisi e gioia. E ancora: Sergio, Daniela dell’Avuss, Daniela della Croce Rossa e Graziella da Mondaino.
Ho scritto tutto questo per farvi capire che la vita vuole essere vissuta pienamente e con gioia. Senza lasciarsi andare. La voglia di vivere mi ha dato sempre la forza di andare avanti e di prendere la vita così come veniva.