LA LETTERA
“Non mi pare di avere mai visto a Riccione una simile partecipazione per un evento della sinistra. Nessuno ha evidenziato questa cosa. Sarà perché c’erano tutti, compresi ex attivisti delusi pronti a rimettersi in moto
– Spettabile redazione,
prima di tutto voglio ringraziare il vostro giornale per avere (unico nella provincia di Rimini) dato adeguato spazio al Convegno organizzato il 10 novembre a Riccione dal titolo “Colmare il vuoto a sinistra”. In secondo luogo mi permetto di fare alcune osservazioni.
Nella organizzazione del convegno era nostra intenzione dare voce a tutte le anime alla sinistra del Pd. Da quelle partitche (PDCI, PRC ,VERDI) a quelle in via di costituzione partitica (SD) ai movimenti e alle anime libere e pensanti (il cattolicesimo ultraprogressista di don Gallo, Giulietto Chiesa e Pancho Pardi).
Questa folta presenza con la necessità che tutti i relatori parlassero ha impedito il coinvolgimento del pubblico. Anche perché c’erano oltre 300 persone. Non mi pare di avere mai visto a Riccione una simile partecipazione di pubblico per un evento della sinistra. Nessuno ha evidenziato questa cosa. Silenzio totale. Sarà perché c’erano tutti, compresi ex attivisti delusi pronti a rimettersi in moto.
Per quel che riguarda le differenze emerse sono assolutamente d’accordo; non a caso il sottotitolo del convegno era “la ricchezza della diversità nella prospettiva dell’unità a sinistra”.
La ricchezza della diversità. La ricchezza della discussione anche aspra che sta a dimostrare che il processo unitario della sinistra, se ci sarà, non sarà una fusione a freddo di apparati come per il Pd ma un processo che ha una fortissima spinta propulsiva dal basso e dovrà vedere coinvolta realmente e fortemente la società civile.
Sono d’accordo sul nanismo dei piccoli partiti. E’ molto più facile coltivare e zappettare il proprio orticello che non mettersi in discussione nel solve et coagula tanto amato da Alex Langer.
Ma questo vale anche per la autoreferenzialità di certi movimenti che non si sporcano mai le mani con la politica vera, quella dell’amministrare.
Il vuoto a sinistra sarà colmato se tutti quanti noi faremo consapevolmente, responsabilmente e moralmente la nostra parte.
Giustissimo: un passo indietro dei partiti e tre (anche quattro) passi avanti dei movimenti e della società civile. Ne abbiamo bisogno.
Paolo Severi, Riccione