AMBIENTE
– Tutti i pubblici amministratori sono favorevoli a politiche che diminuiscano l’inquinamento atmosferico, e le conseguenze che lo smog ha sulla salute delle persone. Almeno a parole. Un curioso esempio pare si stia verificando nella zona sud della provincia.
Gli assessorati provinciali alla Mobilità (guidato da Alberto Rossini) e all’Ambiente (di Cesarino Romani) hanno approntato un progetto mirato ad alleggerire la mobilità, e utile anche ad abbattere l’inqinamento atmosferico. Si tratta della realizzazione di una piattaforma merci, detta transit point.
Il concetto è semplice. Tra Cattolica, San Giovanni in Marignano e Misano sarà individuata un’area che fungerà da centro logistico. Lì i tir e i cargo su gomma di grandi dimensioni porteranno le merci da smistare tra le aziende di San Giovanni e le attività produttive e turistiche di Cattolica e Misano. Smistamento che avrà luogo con mezzi a metano o elettrici.
Triplice il vantaggio. In primo luogo meno mezzi in giro, soprattutto in estate ma non solo, a tutto vantaggio della fluidità del traffico.
In secondo luogo vi è il risparmio energetico. E infine, ma non ultimo, meno inquinamento ambientale.
Il costo di questo progetto, 400mila euro, se lo accollerà per metà il ministero dell’Ambiente.
Tutto a posto allora? Non proprio. Perché nonostante il ministero abbia già dato parere favorevole al progetto della Provincia, i nasi arricciati arrivano proprio dai Comuni.
L’assessore provinciale Rossini: “E’ vero che servirà una attenta valutazione di dove collocare questo transit point, per andare incontro al meglio alle esigenze di tutti gli enti che partecipano al progetto. Ma io li vedo tutti assai intenzionati ad andare avanti. Questo progetto, tra l’altro, era previsto anche nel Piano territoriale di coordinamento della Provincia”. “Ad ogni modo – spiega Rossini – si farà uno studio dettagliato della situazione per rispondere al meglio alle esigenze di tutti e tarare il progetto nella miglior maniera possibile”.
Ma che hanno da ridire i sindaci coinvolti? Tutti e tre chiariscono che sì, quei fondi si devono assolutamente reperire, non vanno persi. Però…
“Però dobbiamo trovare il modo di conciliare questo progetto con quelle che sono le vere esigenze della nostra città – comincia il sindaco di Cattolica Pietro Pazzaglini – e credo che si possa fare senza perdere i finanziamenti”.
Il problema, chiarisce Pazzaglini, “è che a noi una piattaforma logistica come quella che propone il progetto di Rossini non servirebbe granché: la maggior parte delle nostre attività turistiche si riforniscono da fornitori locali di dimensioni medio-piccole e, soprattutto, i cui magazzini sono situati a margine della città di Cattolica. Ce la vedete una ditta che ha sede vicino a Cattolica, portare le proprie merci fino a San Giovanni, per poi riportarle a Cattolica?”.
Insomma una cosa non fattibile. Pazzaglini propone però, allora, una strada diversa: quella degli incentivi. “E’ arcinoto che mentre le costrizioni raramente funzionano, gli incentivi raramente non funzionano, specie se accompagnati da piccole restrizioni”.
Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda di Pazzaglini gli amministratori di Misano e di San Giovanni. Per il primo Comune l’assessore alla Mobilità Alberto Gerini fa notare che “siamo in una fase embrionale: esiste una scheda di massima del progetto, ma va valutato nel merito per capire qual è il punto di territorio migliore per collocare il transit point. E il criterio giusto per individuare l’area non può che essere l’analisi di ciò che ci proponiamo di ottenere attraverso questo progetto”. Tradotto: insomma, l’idea è buona ma bisogna ragiornarci.
Incline al ragionamento anche il primo cittadino di San Giovanni Domenico Bianchi. Il quale premette che “esiste un preciso accordo di programma riguardo al progetto in questione. La cosa che però secondo noi è fondamentale, è che la sede che si sceglie sia definitiva. Io penso che realizzare l’infrastruttura a monte della Statale 16 non risolva il problema per cui è stata pensata. Meglio ragionare un attimo di più, individuare la sede più adatta, e che sia quella, senza disperdere tempo ed energie”.
F. P.