– “A cena con Fabio Tombari”. A Mondaino, serate tra tavola e letteratura lo scorso giugno. Tombari è stato uno dei maggiori scrittori italiani del secolo scorso ed abitava a Rio Salso di Mondaino; non è sugli altari perché a modo suo fu vicino al regime fascista. A Mondaino aveva molti amici, tra cui Angelo Chiaretti.
“Quando uno di Frusaglia monta sopra una sedia, siete pregati di udire cose meravigliose. In un´età così meccanica (…) d´antico non c´è più che le stelle”. “Frusaglia” , Fabio Tombari, 1933
Bella idea quella della Pro Loco di Mondaino, che invita a cena con Fabio Tombari. E’ una manifestazione cultural-gastronomica, che invita a trascorrere dei momenti piacevoli tra letture, musica e buona tavola, alla scoperta delle opere dello scrittore Fabio Tombari, che a Rio Salso di Mondaino sono nati 7-8 dei suoi 15 libri. Inviato del Corriere della sera, amico e frequentatore degli uomini di cultura del suo tempo: Fogazzaro, D’Annunzio. Si sposò a Mondaino nel ’34.
Due cene conviviali servite tra sapori e storie di un passato non molto lontano, alla scoperta di Frusaglia, un luogo immaginario raccontato da cantori e musici di epoca moderna, in un ritorno all´antico sotto quelle stesse stelle che brillavano nelle notti raccontate da Tombari. Riproposte in parole e musica dalla compagnie de “Li Zanzeri” di Mondaino e “C´è Chi C´ha Teatro” di Belvedere Fogliense
Fabio Tombari
Nasce a Fano nel 1898, impregnato di tradizioni marinare e casalinghe, sogni al grammofono e avventure salgariane, avendo già fatto il maestro elementare anticonformista (piaceva tanto a Rodari, Mario Lodi, don Orione) in una frazione sperduta del Montefeltro, carriera brillante tra Milano e Roma (tra il giovane Strehler, via Solferino e Cinecittà – ove Zavattini e De Sica lo tentano), si ritira a Rio Salso nella casa di sua moglie mondainese (in realtà originaria di Pieve di Cadore): per metà marchigiano e l´altra metà romagnolo.
Scrittore strapopolare, tutta energia, lunare e clownesco, felliniano come Fellini, rossiniano come Rossini è spaccato a metà dal dubbio: la ricerca spirituale in asciutta solitudine o la ghiottoneria di ammiratori e fama, “Dante o l´Artusi”?