– Alberghi troppo cari rispetto alla qualità offerta. Non è trendy raccontare la vacanza negli uffici al ritorno. C’è tanta Italia in Germania. Rimini mi ha lasciato esterefatto: bel centro, ideale per le famiglie con bambini.
Non siamo proprio da buttare, con fasci di luci e coni di ombre che dovrebbero far riflettere per non correre il rischio di ritrovarsi alberghi buoni per le galline.
Tutto questo ben di dio sulla perdita del fascino turistico del Riminese e dell’Italia è farina macinata dai mulini di quattro prestigiose testate tedesche: Spiegel (settimanale di livello altissimo, vi scriveva anche l’italiano dalla mente bellissima, Tiziano Terzani), Frankfurter Allgemeine Zeitung (quotidiano paragonabile al nostro Corriere della sera), Sueddeutsch Zeitung (prestigioso quotidiano con sede a Monaco) e la Frankfurter Rundschau (una specie di nostra Repubblica). Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare, lavorare e lavorare, con umiltà ed idee.
I corrispondenti romani spendono belle parole e critiche. E come recita un vecchio adagio tedesco: le critiche si ascoltano con tutt’e due le orecchie, gli elogi con uno solo.
Alexander Smoltczyk, Spiegel, argomenta: “Volendo paragonare l’Italia con il mio paese, l’Italia dà prova di un buon livello di cultura e civiltà. La gente è colta, amabile, aperta, spesso sa comportarsi meglio dei vicini tedeschi. Ma queste qualità si scoprono solo vivendo con gli Italiani”.
“I miei compatrioti – continua il corrispodente – amano l’Italia da sempre. I turisti tedeschi però incontrano una serie di problemi, che vanno dall’incomprensione a causa delle lingue ad alcuni comportamenti scorretti nei loro confronti. Non sono abituati a dover temere per la propria vita attraversando sulle strisce pedonali.
Spesso i turisti vengono spremuti come limoni: un numero considerevole di tassisti fregano gli stranieri in modo sistematico, aumentando l’importo segnato sul tassametro. Molti bar praticano tariffe differenti e chiedono quasi il doppio al cliente straniero. Gli alberghi sono troppo cari e lo standard è scadente. E’ praticamente impossibile rimanere indenni da fregature di ogni genere, sia a Venezia che a Roma. Quindi è lecito che il turista dopo una serie di esperienze negative abbia la sensazione di aver a che fare con un sacco di furbi”.
“Il turista – continua nella riflessione Smoltczykt – con la macchina è un capitolo a parte. Il piacere di viaggiare in Italia diminuisce presto per la scarsa manutenzione di molte strade, la segnaletica stradale insufficiente ed obsoleta, ed il comportamento incivile di buona parte degli automobilisti. La gran quantità di automezzi pesanti e la guida spericolata degli autisti rende il viaggio a volte un’esperienza perfino traumatica.
Trovare un posto pulito per la sosta – per esempio per un camper è quasi impossibile. Si è sommersi da rifiuti di ogni genere: carta, frigoriferi, batterie usate, bottiglie, plastica, preservativi, ecc. sconvolgente per ognuno che ama questo paese osservare questo degrado diffuso.
Nel settore del soft-turismo rimane ancora molto da fare. E’ praticamente impossibile praticare turismo in bicicletta. Ci sono poche piste ciclabili e c’è traffico infernale ovunque. Mancano anche alberghi wellness, tanto amati dai tedeschi, ed infrastrutture per i bambini. Dove nessuno si ferma davanti ad una bambina sulle strisce pedonali, il turismo di famiglia non può svilupparsi.
Invece sono stati fatti grandi passi in avanti in alcuni settori. Il movimento Slow-food e l’agriturismo hanno cambiato l’Italia. Le guide sono ottime. Nelle province si viaggia a costi bassi, si trovano trattorie ed alberghi familiari dappertutto. Lontano dai centri turistici in Italia il viaggiatore è ancora un ospite gradito e questo non e più così in Francia, Austria, Svizzera e in Germania. Gli Italiani hanno fatto un notevole progresso per quanto riguarda le lingue. Si parla inglese nella maggioranza degli alberghi e quasi ovunque si accettano le carte di credito.
Personalmente ho imparato ad apprezzare le spiaggie italiane. E’ una cultura balneare completamente diversa da quella del Nord, ma ci vuole un po di tempo per scoprire le cose piacevoli che offono le spiagge: si mangia bene, si sta benissimo ed in modo confortevole.
Il divieto di fumare nei ristorante e un fattore molto positivo!”.
Heinz-Joachim Fischer, Frankfurter Allgemeine Zeitung (detta Faz): “Per i tedeschi la Rimini degli anni ’50-’60 rappresentava il sole, un’altra vita, più rialassata. Italiana. Nel senso che significava non la contraddizione, non l’opposto, ma un completamento alla loro vita. Poi c’erano il cappuccino, l’espresso, il cibo, tutte cose che in Germania non c’erano. Oggi, tutto questo si trova in ogni città tedesca ed in ogni famiglia media c’è la macchinetta per l’espresso.
I tedeschi non vengono più a Rimini perché ci sono altre mete, che offrono più qualità e ad un prezzo migliore. Più sicurezza, più tranquillità. Con il costo del viaggio dalla Ruhr a Rimini ci si paga una vacanza. E poi la confusione italiana non attrae più; i pacchetti Turchia, Spagna o Dubai, sono più invitanti. Inoltre, la vacanza a Rimini una cosa di cui non parlare in ufficio una volta ritornati a casa. Non c’è più il fascino dell’albergatore italiano che offriva il cappuccino o il liquore dopo il pasto. L’albergo senza il fascino della vita perde di fascino”.
A chi gli chiede che cosa fare, risponde Fischer: “Modernizzare le strutture. Non è una questione di soldi, ma capire che cosa piace ai tedeschi e come ci si arriva. E per questo bisogna imparare dalla Spagna, Turchia, Dubai”.
Stefan Uhlrich, lavora per la Sueddeutsch Zeitung ed è stato a Rimini. Riflette: “Il primo punto è la concorrenza internazionale che offre la vacanza più a buon mercato. In Italia gli alberghi sono troppo cari, più che in Germania ed in Austria. Credo che il punto più importante sia il giusto rapporto tra la qualità ed il prezzo, altrove è più alto tale rapporto. Sono stato a Rimini e ad essere sincero devo dire che mi ha sorpreso. L’ho trovata accogliente, con una bella zona pedonale, un bell’arredo, un centro storico interessante ed un entroterra attraente. Mi è piaciuta molto”.
Roman Arens fino allo scorso dicembre era il corrispondente a Roma della Frankfurter Rundschau: “I tedeschi non vengono più a Rimini per un mix di ragioni. Non è soltanto la questione dei prezzi; le Alpi Baraversi sono più care. Un problema forte è la relazione tra quanto si paga rispetto a ciò che si riceve e in Italia ed a Rimini non c’è. Poi sono cambiate le mode, cioè dove trascorrere le vacanze.
Personalmente sono stato a Rimini un anno fa ed è stata sorprendente. Pensavo che fosse ferma agli anni ’50-’60, invece si è abbastanza modernizzata. Mi è piaciuta. Verrei a Rimini volentieri con i bimbi piccoli. Chi viene a Rimini, si sa, non sceglie la solitudine”.
FRANKFURTER ALLGEMEINE
“Per i tedeschi la Rimini degli anni ’50-’60 rappresentava il sole, un’altra vita, più rialassata. Italiana. Non l’opposto, ma un completamento alla loro vita. Non vengono più a Rimini perché ci sono altre mete, che offrono più qualità a buon prezzo”
SÜDDEUTSCHE ZEITUNG
“Il punto più importante è il giusto rapporto tra la qualità ed il prezzo, altrove è più alto tale rapporto. Sono stato a Rimini e ad essere sincero devo dire che mi ha sorpreso. L’ho trovata accogliente, con una bella zona pedonale, un bell’arredo”
FRANKFURTER RUNDSCHAU
“Sono stato a Rimini un anno fa ed è stata sorprendente. Pensavo che fosse ferma agli anni ’50-’60, invece si è modernizzata. Mi è piaciuta. Verrei a Rimini volentieri con i bimbi piccoli”
Germania: 19,8%
Russia: 12,6
– Ecco i dieci principali mercati esteri: presenze, quota di mercato e variazione rispetto all’anno precedente.
1) Germania: 695.704 (-4,6)
2) Russia: 444.981 (12,6)
3) Francia: 367.302 (10,4)
4) Svizzera: 324.980 (9,2)
5) Benelux: 295.977 (8,4)
6) Regno Unito: 164.555 (4,7)
7) Scandinavia: 146.301 (4,2)
8) Austria: 11.169 (3,2)
9) Polonia: 88.646 (2,5)
10) Rep. Ceca: 70.340 (2%)
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