IL LIBRO
di Ecci
– Una risata vi seppellirà! O meglio, una risata vi (ci) salverà.
La Via dell’Umorismo. 101 burle spirituali. E’ il nuovo libro del cattolichino Gianluca Magi, con una presentazione di prestigio: lo scrittore e regista cult Alejandro Jodorowsky.
«Quello che era considerato lo scemo del villaggio se ne stava seduto sopra un muretto ai bordi della strada a pescare dentro un secchio d’acqua. Giunse nei paraggi il dotto del paese, che con aria di superbia sghignazzò: “Ehi tu!, razza di scemo, oggi quanti hanno abboccato?”. “Non molti, Eminenza. Voi siete il primo!”.
Una simpatica barzelletta? A prima vista sì. Ma è anche qualcosa di più. È una storiella per ricordare che niente è come sembra e che la presupponenza è sempre in agguato a tender tranelli. Lo si apprende da La Via dell’Umorismo (Edizioni Il Punto d’Incontro), un agile libretto, dal 21 agosto in libreria, che raccoglie 101 burle spirituali di varie tradizioni orientali e occidentali.
Ne parliamo con l’autore, il cattolichino Gianluca Magi, fondatore e direttore didattico della Scuola di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini (www.isurimini.org) e docente all’Università di Urbino.
Come è nato questo libro?
“È nato circa una quindicina di anni fa, risultato di una ricerca di quella saggezza esoterica ancestrale che sotto il travestimento umoristico prende la forma della sagacia popolare con le sue burle-insegnamento dal potere metaforico e nutritivo che mobilitano le risorse positive della persona. Le parole dei racconti si rivolgono a chi le legge con l’intenzione di liberare il lettore dalla sua mente critica, per trasmettergli un’allegria sacra.
Il libro rimase qualche anno nel cassetto, poi venne pubblicato undici anni fa da un editore riminese, Panozzo, con un buon riscontro di lettori. Scaduto il contratto editoriale, Alejandro Jodorowsky, entusiasta, mi ha sollecitato a ripubblicarlo. Ed ecco questo libro nuovamente tra noi”.
Come è finito tra le mani di Jodorowsky, questo grande romanziere cileno e regista cult?
“L’invisibile legge d’attrazione m’ha fatto dono della sua amicizia. Un paio di anni fa Franco Battiato mi chiese di partecipare alle riprese di una delle ultime scene del suo film ‘Niente è come sembra’ dove Jodorowsky mi legge i tarocchi. Ne è nata, all’istante, una frizzantissima amicizia. Di seguito, ci siamo scambiati alcune nostre pubblicazioni, dove ci siamo reciprocamente sbalorditi per la consonanza dei temi e la comunanza del modo di affrontarli. Tanto che si è prestato a scrivere una breve presentazione del libro (credo sia la prima volta che lo faccia)”.
In che senso consonanza e comunanza di temi?
“Nel senso che condividiamo l’idea per cui la trasmissione della saggezza non debba avvenire attraverso complicati, e spesso noiosi, discorsi di guru o sacerdoti dalla faccia addolorata. Le religioni sclerotizzate non credono nel sorriso, nel riso, tanto meno nella risata. Ritengono che siano una frivolezza, se non una specie di peccato. Noi riteniamo invece che l’umorismo, caratteristica tipica dell’Homo sapiens che lo contraddistingue dalle altre creature, contenga una potente molla evolutiva in senso spirituale e psicologico.
Tant’è vero che l’incapacità di ridere (o la diminuizione del riso) è un indicatore che qualcosa nell’individuo non sta andando come dovrebbe, anche in senso psichiatrico. L’umorismo contiene la possibilità di raggiungere una nuova organizzazione affettiva dell’esperienza e nuove premesse per la codificazione dei nostri pensieri e di aspetti significativi della nostra quotidianità di cui non ci accorgiamo proprio perché li abbiamo sempre sotto gli occhi. È un fattore che ci rende più lucidi, che ci fa comprendere, tra le tante cose, come in ogni messaggio sia implicita una serie di premesse psicologiche.
Ad esempio se credo che il mondo sia ‘contro’ di me e se sto comunicando con qualche altra persona, la premessa che il mondo è ‘contro’ di me farà parte del modo in cui strutturo i miei messaggi e interpreto i suoi. Con tutto ciò che ne consegue. Inoltre l’umorismo, con i paradossi che contiene e che sono la materia prima della comunicazione umana, è un’arte sottile, insieme strategica, si pensi al ‘depistaggio’ cognitivo che ogni ‘storiella’ mette in atto”.
A proposito di strategia, I 36 stratagemmi (Edizioni Il Punto d’Incontro) presentati da Battiato, è arrivato in capo a quattro anni alla bellezza di 18 edizioni.
“Quel libro è stato baciato da una fortuna sfacciata. E’ diventato un long seller che, ciclicamente, si ripresenta in classifica: da 6 mesi a questa parte è ribalzato ai vertici. Se ne sono accorti anche gli editori stranieri. Un grande editore di Barcellona, che ne ha acquistato i diritti, lo sta traducendo in spagnolo e dal prossimo anno sarà distribuito in Spagna e in tutto il mercato dell’America Latina.
Il timone delle mie ricerche è sempre di natura filosofica e psicologica sia quando mi volge alla strategia come ne I 36 stratagemmi o ne La nobile arte dell’insulto (Einaudi) o mi dirige alle storie didattiche come ne Il dito e la luna (Il Punto d’Incontro) o nel libro presente. C’è un filo rosso che li unisce, seppure nella loro apparente diversità. Come peraltro in uno prossimo volumetto, un trattatello tibetano, che uscirà il prossimo anno per Bompiani, di ars bene vivendi per parare i colpi del mondo e addomesticare la vita”.
Grazie, e buona lettura a tutti.