L’INCHIESTA
di Enzo Cecchini
Le strutture alberghiere
Reclami e lamentele, la stagione turistica di quest’anno ne ha contate una settantina (nel 2008 circa sessanta). Si badi bene, sono reclami scritti su apposito modulo, via e-mail o lettera. Gli addetti ai lavori ci dicono che c’è un rapporto di uno a cinque. Significa che per ogni reclamo scritto che arriva all’Ufficio Iat, ce ne sono almeno atri quattro che si fermano a rimostranze solo verbali. 60 sono quelli che riguardano le strutture alberghiere; una decina che coinvolgono stabilimenti balneari, Comune e altre attività.
Le lamentele interessano diversi aspetti: scortesia e servizi insufficienti, carenze igieniche, menù scadente e/o scarso… Ma la voce più ricorrente è la pubblicità ingannevole nel sito internet e depliant, categoria dell’albergo sovrastimata. Si reclamizza ciò che non si ha o che non si può dare. Insomma è un problema di stelle.
Stelle e controlli
Siccome è il Comune che “dà le stelle”, sarebbe bene che periodicamente avvenisse un sano controllo e verificare se i servizi erogati e le strutture sono ancora adeguate per meritarsi quella categoria.
Le verifiche dovrebbero essere fatte tramite il vigili. Le segnalazioni per altre questioni vanno fatte all’Asl e Nas (problemi igienici delle strutture e servizi, e conservazione dei cibi), la Guardia di finanza (problemi di carattere amministrativo) e forze di polizia per problemi di tipo penale. E’ la regolarità e serietà dei controlli che favorisce la qualità dei servizi.
Una sessantina di famiglie che scrivono allo Iat di essersi trovate male nei nostri alberghi non fa molto piacere. Anche se qualcuno cercherà di minimizzare perché i turisti arrivati quest’anno sono stati circa 300mila. Dunque, qualcosa di fisiologico… Ma qualche albergo è recidivo, su alcuni sono arrivate diverse segnalazioni scritte. Sui “soliti noti”, il Comune e l’Associazione albergatori dovrebbero adoperarsi con le buone o con le cattive a riportarli nella normalità. Ne va l’immagine di tutta la categoria e della città.
Cattolichini inferociti
Se i turisti si lamenticchiano, quelli che sono letteralmente inferociti sono i cattolichini. L’osservatorio privilegiato per avere il polso della situazione è l’Urp (Ufficio relazioni col pubblico), che raccoglie reclami, proteste e segnalazioni. A metà ottobre erano oltre le 4mila, ma, dice l’impiegata, a fine anno si supereranno le 5mila. Altro termometro il Comando dei vigili. Circa 500 segnalazioni, che quando non riescono a smistarle all’Urp, nei casi più urgenti provvedono a segnalare l’inconveniente alla squadra di pronto intervento. Tralasciamo le numerose lamentele fatte direttamente a voce durante il servizio di pattugliamento.
Per dare l’idea dell’anomalia del degrado di Cattolica basta confrontarsi con i dati di Rimini (130mila abitanti). Qui tra Urp e Comando dei vigili al 20 di ottobre avevano ricevuto “appena” 1.600 segnalazioni (Resto del Carlino 24/10/2009).
Sotto accusa un diffuso degrado della città: buche nelle strade, marciapiedi sconnessi e pericolosi, verde pubblico che risente di una carente manutenzione, sporcizia, traffico caotico, rumori… e tanta maleducazione da parte di, purtroppo, molti cittadini: uso maialesco dei cassonetti, sacchetti e altri rifiuti collocati ovunque, cacche dei cani che decorano tutti i marciapiedi, parcheggio selvaggio…
Un capitolo a parte il servizio di Hera. L’Urp raccoglie solo una minima parte delle segnalazioni, solo dei più arrabbiati, per il resto invita a telefonare direttamente a Hera. Ci dicono che saranno circa 3mila tra proteste e segnalazioni da parte di cittadini di Cattolica che riguardano i servizi Hera.
Il degrado della città
Sempre di più anche il centro mostra i segni del tempo e dell’incuria. Molte zone dei quartieri sono palesemente disagiate. Una città civile ha bisogno di essere vivibile. Il degrado degrada anche la convivenza sociale. Il disagio è forte. Cattolica è una città turistica, la sua immagine è fondamentale per continuare ad essere meta di turisti. Non è solo il centro che deve essere curato (sta cadendo a pezzi), ma l’intera città. Per il rispetto di chi ci vive e degli ospiti che fanno marciare la nostra principale economia: il turismo.
TURISTI A CATTOLICA
– Arrivi esteri: -9,4%
– Presenze esteri: -8,6%
– Arrivi italiani: 4,9%
– Presenze italiani: 3,2%
– Totale arrivi: 2,2%
– Totale presenze: 0,9%
Periodo gennaio-agosto 2009 (Dati: Provincia di Rimini)
LA DENUNCIA
Ufficio chiuso da 10 anni
– “Attenzione, il numero selezionato è inesistente”. Abbiamo appena digitato lo 0541-963341. Non è un numero qualunque, è quello indicato su un cartello attaccato con il nastro adesivo che recita: “L’UFFICIO E’ APERTO PRESSO IL MUNICIPIO – PIAZZA ROOSEVELT DALLE 8 ALLE 20 – TEL. 0541-963341”.
In alto sulla vetrata, a caratteri cubitali si legge: “INFORMAZIONI TURISTICHE”, scritto in quattro lingue con bella mostra del logo “i”.
Tutto questo si trova nella stazione ferroviaria di fianco lo sportello della biglietteria.
Voi direte: ma cosa c’è che non va? 1) L’ufficio informazioni turistiche distaccato presso la stazione ferroviaria è stato chiuso da circa 10 anni. 2) Quel numero di telefono è stato disattivato da oltre 2 anni. 3) L’ufficio Iat non è più in Municipio, ma nel Palazzo del Turismo, dai primi di maggio di quest’anno.
Disfunzioni? Negligenze? Sta di fatto che un luogo fondamentale per il primo impatto dei turisti con la città, la stazione ferroviaria, presenta da tempo un grave disservizio.
Sempre meno stranieri, la stagione salvata dagli italiani