[i]Ha sede presso la clinica “Montanari”. Cambio di presidenza: Alfio Binotti lascia il testimone a Secondo D’Andrea[/i]
COMUNITA’
– Annata positiva per la sezione Avis di Morciano. Le donazioni sono aumentate del 5 per cento; mentre i soci donatori sono aumentati di 50 unità. Durante l’assemblea degli associati c’è stato il cambio della presidenza. Dopo 4 anni Alfio Binotti ha lasciato il testimone a Secondo D’Andrea.
Afferma il nuovo presidente: “II direttivo dell’Avis prende atto con soddisfazione dell’andamento positivo delle donazioni rispetto agli anni precedenti e le nuove iscrizioni a socio donatore sono state 50”. “Ci sentiamo in dovere – continua D’Andrea – di ringraziare tutti i nostri vecchi e nuovi soci donatori, che sono così disponibili a compiere questo gesto di solidarietà verso quelle persone che per curarsi hanno bisogno di sangue intero e del suoi emocomponenti. Ricordiamo che chi desidera può venire a donare su prenotazione. Un ulteriore agevolazione per accorciare i tempi d’attesa all’atto della donazione, ed anche distribuire meglio le donazioni”.
Il 2009 è anche un anno di cambiamento; infatti dopo 4 anni si è rinnovato il consiglio direttivo nell’assemblea tenutasi lo scorso 15 febbraio. Eletto all’unanimità anche il nuovo presidente, Secondo D’Andrea, da anni grande animatore della sezione morcianese che ha sede presso la clinica “Montanari” di Morciano.
Chi volesse partecipare alla vita dell’Avis: 0541.987730.
GLI UOMINI
Presiede D’Andrea
– Secondo d’Andrea è il nuovio presidente dell’Avis Morciano. Eletto nell’assemblea lo scorso 15 febbraio. Completano il consiglio direttivo: Andrea Angelini, Andrea Berzanti, Alfio Binotti, Luca Boetti, Annamaria Brilli, Cinzia Cavalli, Elio Ciuffoli, Luigi Felicione, Paolo Marchini, Marina Vannucci.
AMARCORD
Tagliaferri,
ciao partigiano
– Giuseppe (Viola) Tagliaferri è morto lo scorso 10 marzo. Aveva 93 anni; lascia quattro figli: Virna, Ennio, Enzo e Carla. Si è tenuta una cerimonia civile, con corteo funebre dalla casa di cura Montanari al cimitero. Originario di Firenzuola (Firenze) era stato partigiano nella brigata Garibaldi sull’Appennino tosco-emiliano. Arrivò a Morciano per aver conosciuto la moglie Antonia, scomparsa 10 anni fa. Comunista intransigente e serio, ha fatto parte del direttivo del Pci e impegnato nella Cgil (lavorava alla Ghigi), partecipando attivamente alle lotte sindacali. Nel ricordo del figlio Ennio, vice-sindaco dal ’95 al ’99: “Severissimo e di poche parole; bastava il suo sguardo per capire quanto si era sbagliato. I ceffoni erano dolorosi”. Era soprannominato Viola, perché il portiere gli negò il tredici all’ultimo minuto.