BCC GRADARA
– Quando si dice che i giovani hanno bisogno più delle prediche dei modelli autentici, uno lo abbiamo avuto in casa e aveva raggiunto i vertici mondiali. Guido Paolucci, cattolichino scomparso prematuramente nel luglio del 2006, è stato un oncologo pediatrico di fama. Professore universitario e direttore della clinica del Sant’Orsola a Bologna, era un uomo preparato, discreto, quanto dotato di una sottile e garbata ironia. Sempre lo sguardo sul futuro, tra le sue passioni due a lui particolarmente care: la storia locale e l’informatica. Era amico della Banca di Credito Cooperativo di Gradara, che gli ha pubblicato tre volumi di storia locale, assolutamente da avere nella propria libreria.
Per ricordare la figura di Paolucci e passare idealmente il suo testimone morale ai giovani del territorio dove opera, la Bcc di Gradara ha istituito una borsa di studio riservata ai ragazzi che si licenziano dalle medie e dalle superiori. Alla quarta edizione, la cerimonia-festa si tiene il 14 novembre al Teatro della Regina di Cattolica, con inizio alle 16. Alla presenza della famiglia Paolucci, intervengono: Fausto Caldari (presidente della Bcc di Gradara), Maria Lucia De Nicolò (professoressa di Storia contemporanea all’Università di Bologna), Silvio Di Giovanni (che presenta il volume “Nel cuore delle immagini” di Antonio Barbieri, che sarà regalato al termine del pomeriggio). Presenta come sempre con una bella verve dal piacevole tempo teatrale Giancarlo Messina (curatore del concorso). Nella stessa occasione, da tre anni, riconoscimenti anche ai giovani laureati del territorio col premio “Giovani talenti”; che è coordinato dalla De Nicolò.
Il perché della borsa nelle parole di Fausto Caldari, il presidente: “La Bcc di Gradara con questa iniziativa conferma la propria disponibilità a lavorare per la crescita culturale della città, per valorizzare i giovani, per affermare la centralità della persona in ogni sua azione, per portare i principi della cooperazione anche all’interno delle scuole”.
“Abbiamo dedicato questa borsa di studio al prof. Paolucci – continua Caldari – perché è stato un grande personaggio, un uomo che ha dato lustro alla sua terra ed alla sua città. Le sue scoperte, le sue intuizioni, in campo medico hanno aperto nuove strade, hanno acceso nuove speranze. I suoi insegnamenti restano nella nostra memoria, come esempio da seguire”.
BCC GRADARA – CULTURA
“Tutto questo mi arriva inaspettato”
La borsa di studio nel pensiero di una delle giovani vincitrici. “E’ stata una splendida sorpresa. Non ho fatto altro che compiere il mio lavoro”
Gentilissimo signor Presidente,
sono Eleonora Balducci, ed è con grande stupore che, rileggendo incredula la Sua lettera, apprendo di essermi aggiudicata la Borsa di Studio che porta il nome prestigioso di Guido Paolucci.
Devo ammettere che tutto questo mi arriva inaspettato, ed è stata davvero una splendida sorpresa. In questi anni di scuola superiore in realtà non ho fatto altro che compiere il mio lavoro di studentessa, cercando di dare il meglio, e non avrei mai pensato di ricevere riconoscimenti particolari. E’ confortante scoprire che Istituti ed Enti importanti come il Vostro rivolgano il loro sguardo anche all’universo giovanile e premino coloro che ritengono meritevoli perché è sempre incoraggiante ricevere gli incentivi per continuare ad andare avanti per la propria strada, consapevoli che ciò che abbiamo fatto non è passato inosservato e che il percorso imboccato era proprio quello giusto. E questa borsa di studio giunge proprio nel momento più adatto: sto incominciando ad affacciarmi al mondo, con tutte le difficoltà connesse e sto cercando di guadagnarmi e costruirmi un futuro, anzi il mio futuro, iniziando il corso di Laurea in Ingegneria a Bologna, e la strada da percorrere è lunga e in salita. Sarà impegnativo, lo so e l’ho sempre saputo, ma ora è con un nuovo vigore che proseguo!
Quindi è con un ampio sorriso che ringrazio Lei, signor Presidente, e il Consiglio di Amministrazione per il premio che mi è stato assegnato, consapevole dell’onore ma anche dell’onere che comporta, che è quello di rappresentare le decine e decine di ragazzi e ragazze altrettanto meritevoli che vivono, studiano e lavorano in questo Paese.
Un grazie di cuore.
(Einstein, Rimini)
Crociera sul Nilo, istruttiva gita
– Indimenticabile gita d’istruzione in Egitto per i soci della Bcc di Gradara lo scorso ottobre. Il penultimo viaggio dell’anno prevedeva la navigazione sul Nilo con visita ai resti archeologici di una della maggiori civiltà apparse sulla terra; ancora oggi piramidi e templi sono di intricata e misteriosa decifrazione. Le uscite della Bcc sono momenti culturali che sanno farsi apprezzare per la bontà delle mète e il valore della socializzazione. Non è un caso che il successo delle proposte sono sempre crescenti, con viva soddisfazione di chi organizza.
BCC GRADARA – SOCIALE
Operazione umanitaria in Ecuadror
Con l’Iccrea (l’istituto che raggruppa le Bcc italiane) sta facendo nascere le Banche di credito cooperativo per aiutare i più bisognosi a fare
– Che cosa hanno in comune l’Italia povera tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 e l’Ecuador di oggi? Tre cose: le ristrettezze economiche, uno spirito sorridente e la nascita delle banche di credito cooperativo.
A cavallo tra l’800 e il ‘900, nelle sagrestie delle parrocchie di tutt’Europa nacquero le Banche di Credito Cooperativo, che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo socio-economico del Vecchio continente. E si spera che possano avere tale ruolo anche nella crescita dell’America latina. Da circa un decennio, le Bcc stanno aiutando a far nascere queste sorelle minori nelle nazioni del mondo in via di sviluppo. Iccrea (l’Istituto centrale che associa le Bcc italiane) è impegnato in un progetto in Ecuador. Da anni anche la Bcc di Gradara destina al progetto dei fondi, che le saranno poi restituiti. Con una delegazione il direttore generale Luigi D’Annibale è appena stato in Ecuador per toccare con mano che cosa sta avvenendo.
Questo sistema finanziario etico alternativo concede crediti agli strati marginali della popolazione, ai campesinos, agli indios, al sostegno di attività produttive di trasformazione dei prodotti agricoli. Insomma, fornisce la famosa canna da pesca per pescare e non il pesce.
Per la delegazione la visita prima ancora che economica, “si è rivelata carica di emozioni e di umanità”. “Sono certamente più poveri solo per il danaro perché per il resto si ha la certezza che siano molto più ricchi di noi. Affrontano la vita con il sorriso sulle labbra e negli occhi, per l’importanza che danno alla famiglia, all’amicizia, alla fede. Per il rispetto che hanno della vita e delle persone”.