ECONOMIA
Assemblea dei soci il 29 aprile. L’istituto di credito vale circa un terzo del sistema bancario provinciale. Gli altri indicatori 2008: raccolta diretta 3,6 miliardi (più 12,7%), raccolta indiretta 2 miliardi (meno 16,8%), impieghi 3 miliardi (più 6%). Mol a 34,23 milioni (meno 37,5%)
– Banca solida ma profitti giù. Nel 2008, gli utili sono stati di 4,3 milioni di euro, contro i 20 milioni dell’anno precedente. “I dati – afferma Giuliano Ioni, il presidente – rappresentano un momento particolare di Banca Carim in un contesto economico internazionale difficile. Nonostante siffatta congiuntura la banca è solida, liquida, ben patrimonializzata, con indici superiori alla media nazionale. Lo dimostra il fatto che lo scorso 12 marzo abbiamo estinto un prestito obbligazionario pari a 250 milioni di euro emesso nel 2004. La nostra solidità è confermata da tutti gli altri indicatori economici”.
Eccoli i numeri che raccontano l’annata 2008 della banca che vale circa un terzo del sistema creditizio provinciale e rappresenta anche l’attendibile termometro economico del territorio. La raccolta diretta è stata pari a 3,664 miliardi di euro; più 12,72 per cento rispetto all’anno precedente.
Causa la crisi finanziaria è in calo a doppia cifra, meno 16,80 per cento, la raccolta indiretta: 2 miliardi di euro.
La raccolta globale è quasi statica: più 0,15 per cento sul 2007. Ha raggiunto i 5,667 miliardi di euro.
Balzo in avanti degli impieghi, il denaro prestato ai clienti: più 6 per cento. Al 31 dicembre del 2008 ha raggiunto 3,067 miliardi di euro. I due terzi, 2 miliardi, sono a medio e lungo termine.
Le sofferenze, denaro non restituito dai clienti è basso, l’l,65 per cento (media italiana del 2,80%) ma in spiccato aumento: era all’1,04 per cento. Segno della crisi economica che coinvolge imprese e famiglie. Altro segnale di crisi, seppur controllato in modo intelligente, è che in tanti hanno ricontrattato i mutui, diluendo il residuo in un arco temporale più ampio. Afferma Alberto Martini, il direttore generale: “Per far fronte ad un probabile periodo di difficoltà per le famiglie e le imprese abbiamo aumentato gli accantonamenti, pari al 50 per cento dell’utile. Sulla nostra solidità voglio rimarcare che la banca ha un portfolio titoli di 750 milioni di euro e nessuno è tossico”.
In discesa l’utile netto: 4,34 milioni di euro, contro i 20,19 dell’anno prima. Gli azionisti (Fondazione Cassa di Risparmio più 8.000 azionisti) riceveranno una cedola di 0,185 euro per azione.
In calo del 37,5 per cento il Mol (margine operativo lordo), cioè gli utili prima delle tasse e degli ammortamenti. Nel 2008 è stato di 34,23 milioni (54,77 milioni nel 2007).
Il patrimonio netto della Banca Carim è di 378,12 milioni di euro, 377,2 milioni l’anno prima.
Quando si esce dalla crisi economica attuale? Martini: “Non lo sa nessuno; si spera che entro il 2010 riparta”.
L’assemblea dei soci è chiamata ad approvare il bilancio il prossimo 17 maggio.