Mario Tonini, classe ’38, ne ha raccontato la storia attraverso le famiglie. Una storia in dialetto con traduzione a fronte, arricchita da circa 100 fotografie in un emozionante bianco e nero. Quel manipolo di case prima del ponte sul Conca che parla un dialetto simile al cattolichino era uno dei posti piùpoveri di Misano, come denota il nome; oggi è un quartiere molto benestante che ha dato a Misano molti pionieri del turismo e belle menti. Raccoglie storie e aneddoti su cui riflettere. Ad esempio, che gli zingari stavano meglio degli abitanti. Si accampavano lì vicino e si conviveva con civiltà. Le giovani donne erano attraenti come quelle di oggi. Nelle 64 pagine c’è una piccola comunitùà nella quale si potrebbero rispecchiare gli altri 47 ghetti di Misano e forse anche orizzonti ben più alti e lontani.
La Piazza editrice, è stato possibile grazie alla sensibilità dell’assessore Flavio Carlini e al contributo del Comune di Misano. E’ stato presentato durante il saluto del sindaco Antonio Magnani lo scorso 20 dicembre. Chi lo volesse può andare in Comune, oppure presso la sede della Piazza.