– Oggi si parla molto, forse anche troppo, di libertà, dando spesso a questa parola un significato sbagliato.
Qualcuno arriva a dire : “E’ la libertà che ci farà veri”.
Intendendo però per libertà, soltanto il diritto illimitato dell’individuo “di fare qualunque cosa”, cioè di non accettare alcuna norma morale che possa limitare la ricerca del piacere personale e del proprio comodo.
Gesù Cristo invece (Gv 8,32) dice: “E’ la verità che vi farà liberi”
E i cristiani, seguaci di Gesù Cristo, dicono a questi fratelli, ingannati dalla ideologia agnostica e libertaria: no, fratelli, così non siete né liberi, né veri, così diventate schiavi: del sesso, del denaro, della droga, del vostro illimitato egoismo, della prima ideologia o moda che sembri offrire una parvenza di felicità immediata.
Perché la vera libertà è quella che parte dalla certezza di essere creature, cioè creati da Qualcuno, dal quale dipendiamo totalmente, che ci ha dato l’ intelligenza necessaria per ricercare liberamente il vero e aderire con il cuore e con la mente a quel bene cui naturalmente aspiriamo.
Di fronte alle quotidiane insidie paganizzanti che propagano la menzogna di una libertà umana assoluta, staccata da Dio e perciò da ogni valore morale, tutti dobbiamo difendere una serie di verità che il relativismo moderno vorrebbe oscurare.
16. La verità sulla dignità della persona e il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale;
17. la verità sull’amore, sul “bell’amore”, che ha una dimensione anche spirituale ben superiore al solo “sesso”;
18. la verità sul matrimonio – unione stabile di un uomo e una donna aperta alla fecondità – e la verità sulla famiglia fondata su di esso.
Ma innanzitutto la verità sul valore anche sociale della religione e, più concretamente, della Rivelazione di Cristo, che ha detto di se stesso: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6) e, aggiungo io, seguendo la via che Lui ci indica raggiungiamo anche la nostra felicità terrena.
Ha detto il Papa nella sua omelia di Pentecoste: “Come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale degli uomini.
Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria – e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità –, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito”
Occorre perciò aiutare coloro che si dicono agnostici o indifferenti e che erroneamente pensano che l’uomo possa fare a meno di Dio, che non si può vivere e morire, come se Dio non esistesse, o come se non dovessimo un giorno sottostare al Suo giudizio.
Il richiamo e il suggerimento sono chiari “non è la “libertà che vi farà veri”, ma è la Verità che vi farà liberi e veri.
La verità nel suo duplice significato.
Verità sull’uomo: che è creatura limitata e dipendente dal suo Creatore e non è pertanto un valore assoluto che può essere autoreferenziale (quello che va bene a me è giusto).
E anche la verità intesa, come ci ricorda l’ottavo Comandamento: non dire falsa testimonianza e cioè, non dire bugie né a noi stessi né agli altri.
Tutto diventa così, molto più chiaro e semplice.
È sotto gli occhi di tutti quotidianamente che per l’influsso dei “falsi profeti” del benessere e del progresso, si stia sviluppando un clima di materialismo pratico, che – in nome di un falso concetto di felicità – favorisce la tolleranza senza limiti e una permissività quasi totale.
Sembra che per molte persone gli unici valori reali della vita siano il profitto economico e il benessere personale; di conseguenza si comportano come se nessun altro valore – religioso o morale – possa essere anteposto alla ricerca di una fugace felicità terrena cercata inutilmente in effimeri “paradisi artificiali”.
Solo due dei nuovi “totem” , nuove divinità alle quali sacrificare qualsiasi cosa.
– Il P.I.L. (Prodotto interno lordo): se cresce: va tutto bene e non è vero, se il Pil diminuisce va tutto male, e anche questo non è vero.
– l’aspetto fisico, il benessere fisico, la palestra, il fitness: dopo che ho fatto un po’ di palestra mi sento un altro/a.
Non è la prima volta – basta leggere le encicliche e i frequenti messaggi dei nostri Papi – che la Chiesa leva la sua voce contro il falso concetto pagano di felicità umana e in difesa della vera gioia.
Benedetto XVI, per citare solo l’ultimo, esorta tutti i cristiani: “ad essere collaboratori della gioia degli altri, in un mondo spesso triste e negativo e testimoni della gioia di Cristo”.
Una gioia e una pace che il mondo non dà e non può dare, in quanto è la gioia vera e piena dei figli di Dio, che sanno che l’uomo è stato creato per conoscere, amare e servire Dio in questa terra, e godere dell’eterna felicità in Cielo.
E mentre fa queste cose è felice e sereno, pur fra le difficoltà quotidiane, anche su questa terra.
E non mi sembra poco.
di Gianfranco Vanzini