– Quattro luoghi attrezzati nei punti più suggestivi, alla sommità di Santa Maria in Pietrafitta e lungo via Montelupo, per ammirare il paesaggio dalla collina al mare, da Cesenatico al monte San Bartolo. Se le piazzole di sosta panoramiche ne costituiscono la novità più marginale, saranno forse il luogo più adatto per ammirare i cambiamenti introdotti dai nuovi piani per il territorio: il Psc (Piano strutturale comunale) e il vecchio Prg (Piano regolatore generale), per osservare un paese che cambia volto, che cresce e diventa cittadina.
Il Psc sarà presentato per l’adozione al Consiglio comunale a metà marzo, ci sarà tempo per i cittadini di prendere visione del progetto e presentare eventuali osservazioni. Poi ruspe, cemento e mattone (il Piano operativo comunale potrebbe dare il via alla prima tranche di lavori già dalla fine del 2009) a meno che le elezioni di giugno non riservino sorprese inaspettate.
Nessuna sorpresa invece a osservare le planimetrie: San Giovanni si trasformerà, accrescendo il polo industriale (fino a formare un’unica entità con la nuova area produttiva di Cattolica) e attirando così nuovi cittadini, che troveranno posto nelle zone a destinazione residenziale.
Sarà un cambiamento lento e forse suscettibile di qualche modifica ma certo tra qualche anno, chi si affacciasse dal “terrazzo” di via Montelupo, sopra il cimitero, troverà un paese diverso, proprio come in un vecchio quiz della Settimana enigmistica: “Cosa è cambiato?”.
Tante le differenze, innanzi tutto il Compartone. La nuova area residenziale compresa tra via Gramsci e via Spesso, tra i pini al confine del centro abitato alle querce secolari in aperta campagna. Approvato con il mal di pancia di più di un consigliere Pd, dopo anni di gestazione e travaglio in seno al centrosinistra marignanese e non solo, ha ormai assunto un’aura da chimera, bestia mitologica, o piuttosto Eldorado, misteriosa città dell’oro. Il Compartone accoglierà la metà di nuovi cittadini che San Giovanni “aspetta”: circa 1500, con appartamenti in palazzine e abitazioni singole, per un totale di 467 alloggi. Gli altri saranno distribuiti nelle ulteriori aree destinate alle abitazioni: a Santa Maria in Pietrafitta, Montalbano e Pianventena, oltre a un importante insediamento previsto nella zona dello stadio tra la via Saludecese e la circonvallazione.
La visione più che ottimistica di un paese in crescita esponenziale tocca, come è naturale, anche l’ambito delle attività produttive. La nuova zona industriale prevista dal piano dell’amministrazione, si allungherà fino a via Cassandro e via Tavollo, e dovrà accogliere anche alcune attività che saranno spostate da via al Mare, assieme a un polo logistico, uno snodo di raccordo tra il traffico pesante proveniente dalla A14 e la distribuzione più minuta: tra i nuovi capannoni vaste distese d’asfalto per i giganti delle strade.
Quasi un raddoppio dell’area produttiva che ha davanti a sé ancora un ostacolo non da poco: si chiama Sp58, la circonvallazione di raccordo tra via al Mare e Tavullia che dovrebbe bypassare, aggirare, il centro abitato e senza la quale non è possibile nemmeno concepire un polo produttivo come quello sulla carta. Dopo anni di discussioni si è arrivati alla redazione di un bando di concorso europeo per il progetto definitivo, che il sindaco e l’assessore alla viabilità della Provincia, Riziero Santi, presenteranno nei prossimi giorni.
A questo seguiranno almeno altri due anni di odissea burocratica tra espropri (i proprietari dei terreni saranno tutti contenti?) appalto per la realizzazione e costruzione.
“Sempre che ammette lo stesso Santi la nuova amministrazione non cambi parere sulla priorità dell’opera”. Via al Mare sarà invece oggetto di “riqualificazione”: la porta di San Giovannni offrirà delle quinte più gradevoli, niente capannoni o fabbriche ma piuttosto un quartiere destinato al terziario con servizi, qualche casa e un grosso albergo.
Tra i nuovi settori previsti anche il raddoppio delle buche del Rivera golf resort, un allargamento dell’impianto sportivo vicino al Riviera horses e il secondo step dello stesso centro ippico con quelle che vengono chiamate strutture ricettive e che in italiano si chiama albergo con piscina.
Un piano che fa discutere, come tutto ciò che ha riguardato il mattone durante l’intera legislatura Bianchi. Attacchi arrivano sia dall’opposizione che dall’interno del Pd. Aratari ci va giù duro arrivando anche a chiedere le dimissioni del sindaco: “È una politica fragile, che non tiene conto del cittadino. Favoriamo chi specula invece di occuparci di chi magari deve costruire la casa per i figli. Il compartone, che ora è sotto la gestione della Cna, vedrete che lo venderanno molto presto a una multinazionale con sede a San Marino”.
Antonio Casadei Menghi e Massimo Casadei, rispettivamente ex e attuale consigliere di Rifondazione, lamentano un’eccessiva fretta nel portare avanti cambiamenti così radicali: “Cose come il compartone sono approvate in fretta e furia, mentre iniziative come lo stanziamento di fondi per i lavoratori precari o i farmer market, agricoltori che vednono direttamente, esigenze molto più pressanti a causa della crisi economica, sono al palo senza un regolamento”.
Le critiche più forti arrivano però dall’interno dello stesso Partito democratico. Il foglio di E-labor@ della corrente funelliana (Sergio Funelli) analizza quasi punto per punto il Psc, in particolare per quanto riguarda le previsioni di crescita della popolazione: “Con la nuova proposta di Psc più di 1000 famiglie potranno insediarsi a San Giovanni. Con l’abolizione dell’Ici sulla prima casa come verranno finanziati i servizi per questi nuovi futuri cittadini?”.
Il bersaglio sono sia il compartone, dal quale il complesso commerciale e terziario sarebbe stato spostato nell’area di riqualificazione di via al Mare, sia le infrastrutture necessarie ai nuovi insediamenti, considerate insufficienti. L’ex primo cittadino, che ha griffato il compartone e le altre palazzine sorte a San Giovanni negli ultimi anni, firma una lunga invettiva e mira al cuore della nuova edilizia che porta il marchio di Domenico Bianchi: parla di “gusto del pretesto per distribuire nuova edificabilità” e di “due muri” che incorniceranno l’ingresso al paese dall’autostrada.
“Il Psc non è ancora definitivo spiega Giuseppe Barilari, assessore all’edilizia privata, difendendo il piano infatti si tratta di ipotesi. La crescita prevista nel piano strutturale è solo di 1500 abitanti, gli altri sono compresi nel Prg già approvato. Inoltre metà di questi sono da collocarsi in zone già urbanizzate da riqualificare. San Giovanni è una cittadina policentrica, allo sviluppo del nucleo centrale deve corrispondere un graduale sviluppo anche nelle frazioni, ma questo è stato fatto riducendo al minimo il consumo del territorio”.
di Matteo Marini