– L’autunno caldo della politica marignanese termina con tante scintille. Le questioni irrisolte animano il dibattito e riescono, in rari e quindi notevoli casi, anche a riempire la sala del Consiglio, come nella seduta del 27 novembre. Vale la pena di raccontarla, la scena. L’assessore alla Cultura Claudia Montanari è impegnata a relazionare la proposta di delibera che riguarda l’educazione di strada. A un certo punto l’uditorio si trasforma in “urlatorio” e cominciano gli insulti. Un “Ma va’ a c…” seguito da un paio di inviti a fare le valigie per una località esotica quanto impronunciabile. L’iniziativa è di due cittadini che fanno parte del gruppo di Mentelocale. L’assessore nonché vicesindaco, visibilmente scossa, lascia l’aula. Gli autori delle invettive la seguono e riprendono il filo delle imprecazioni. Ci vuole il comandante dei vigili (ma lì con altre mansioni) Claudio Battazza per mettere fine al parapiglia. Sia detto per inciso, la delibera sarà poi votata anche da Luca Vannoni, gli insulti quindi prendevano spunto da altro, ma Vannoni si è subito scusato con il sindaco per l’episodio, il quale però ha promesso denuncia “a chi di dovere”.
Qualche ora prima, un altro momento rilevante. La consegna delle firme raccolte dal comitato No al compartone: il “pacco”, dalle mani di Antonio Casadei Menghi non è potuto passare, però, in quelle del sindaco. Nel regolamento è scritto che non si possono prendere iniziative di questo tipo durante le sedute di consiglio. Non sono all’ordine del giorno e poi non è concesso a chi non rientra nell’emiciclo (Casadei Menghi è di Rifondazione, non eletto). Prima di accettare la lunga lista (oltre 1100 cittadini hanno firmato contro il progetto) consegnata questa volta da Luca Vannoni, consigliere di Mentelocale, Bianchi ha fatto presente che il comitato non è da lui riconosciuto.
“Il No al compartone non è nemmeno da prendere in considerazione – spiega Bianchi –. Il Comune ha dei doveri nei confronti di chi ha comprato il terreno con precisi requisiti di edificabilità. Non si può tornare indietro adesso da decisioni prese nel ’97”.
In Consiglio è stata votata anche l’istituzione di una apposita commissione (composta dalle diverse rappresentanze politiche con la consulenza di tecnici) per gestire la questione. Ma la maggioranza resta ferma sulle posizioni mentre parte del comitato fa un piccolo passo indietro. Il nome “No” al compartone comincia infatti a stare stretto al Pdl, che intende cercare un dialogo per trovare un compromesso alternativo alla soluzione zero bocciata dall’amministrazione. “Se così non fosse – si legge in una lettera indirizzata agli altri membri del comitato – senza alcun rammarico, una volta consegnate le firme, il nostro gruppo sul lavoro del comitato si defilerà e procederà con una linea personale”.
Problemi dell’opposizione che si incrociano con quelli della maggioranza. A novembre si èdimesso l’assessore al Bilancio Odoardo Gessi. Ufficialmente per problemi personali. Un assist anche troppo invitante per Mentelocale, che ha denunciato più volte un conflitto di interessi tra il segretario della Cna di Cattolica, proprietaria di una quota di Nuova San Giovanni srl (la società composta dai proprietari dei terreni che edificherà il comparto C2-4), e il ruolo di assessore della giunta. Si racconta anche di alcune frecciatine partite proprio dall’arco di Gessi in una riunione della Cna nei confronti del sindaco, presente anche lui, giusto il giorno prima del consiglio comunale. Attriti tra ex colleghi di amministrazione, forse per il timore che Bianchi cambi linea sulla realizzazione della nuova zona residenziale?
Il posto di Gessi al Bilancio è stato preso da Maura Tasini proprio alla vigilia dell’approvazione: se ne comincerà a discutere dal 10 dicembre in giunta. “Per quanto riguarda la tassazione – spiega il sindaco – prevediamo un aumento non superiore al livello di inflazione annuale, attorno all’1%. Naturalmente ci sono delle difficoltà riguardo al mancato trasferimento dei contributi dello stato a compensazione dell’Ici (quasi 100.000 euro), il calo degli oneri di urbanizzazione dovuto alla crisi del lavoro e il patto di stabilità che nel 2009 ci ha costretto a rimandare alcuni interventi all’anno successivo”.
A proposito di slittamenti, anche la famigerata Sp 58 ha infilato, una volta ancora, i pattini della crisi e l’inizio dei lavori spostato a data da destinarsi. La variante alla provinciale che dovrebbe deviare il traffico pesante diretto a Tavullia ha trovato sì posto in bilancio, solo che dagli oltre 1.000.000 di euro previsti si è passati a circa 100.000. Segnale che dalla Provincia non si hanno ancora certezze. Nonostante un progetto definitivo in via di definizione e promesse lunghe più di un lustro sulla priorità dell’opera, non si vedranno ruspe fino almeno al 2011: bisognerà aspettare chi ha la precedenza nella lista d’attesa, si legga il ponte sul Conca di Morciano.
di Matteo Marini