– Caro direttore,
ti chiedo la cortesia di concedermi un piccolo spazio per un paio di considerazioni relative alla lettera indirizzatami dal dirigente del Real Misano Nicola Valentini.
1.- L’articolo uscito sul numero di Febbraio della Piazza aveva una valenza tutta interna al partito in cui milito, tant’è che, prima ancora che al giornale, l’avevo inviato, via e-mail, ai segretari del Partito Democratico di Misano (Bertozzi), della Federazione di Rimini (Gnassi) e all’allora segretario nazionale Veltroni.
2.- Non ho nessuna intenzione di polemizzare con Nicola Valentini che, per altro, ho sempre stimato come un bravo ragazzo e tale continuo a considerarlo. Credo, però, che non sia necessario scomodare lo Statuto ne mettersi a pensare che “dirigenti e tecnici tra un esercizio..e l’altro facciano pure propaganda politica”. E’ molto più semplice chiedersi cosa fa un candidato che chiede al Real Misano (o ad una qualsiasi altra associazione), un incontro e lo ottiene.
Si può pensare che sia buona norma che presenti se stesso e le sue credenziali. Che ascolti rimostranze, richieste e proposte. Che prometta tutto quello che in scienza e coscienza ritenga di poter mantenere. Che, in conclusione, chieda il sostegno alla sua candidatura, ovvero, di votarlo.
Mi parrebbe un percorso lineare. Dopodiché ognuno fa quello che gli pare. Qualcuno va al mare, qualcun altro va a votare e altri, andando a votare, si fermano a guardare. Io ero tra quest’ultimi!
Grazie per l’ospitalità.
Antonio Semprini