E’ questo l’intento e il ruolo della Biblioteca di Misano che si configura ormai come vera e propria piazza del sapere. Il suo fiore all’occhiello, oltre alla nuova frequentatissima sede, è la rassegna filosofica “La bellezza salverà il mondo?”, 8 incontri dal 9 ottobre al 27 novembre) che anche quest’anno ha portato a Misano migliaia di persone per riflettere sul tema della bellezza come forza civilizzatrice, come forza in grado di ricondurre ad una tensione morale che sappia opporsi al nichilismo del nostro tempo.
Ha aperto Salvatore Natoli sull’etica ed estetica dell’esistenza. Cinema strapieno in ogni ordine di posti. Molti parlano del fenomeno “Misano”, si costruiscono tesi di laurea sul perché a Misano, cittadina di mare abituata a sonnecchiare durante l’autunno, accade tutto ciò”.
Anni di lavoro fatto con passione, competenza, costanza, serietà hanno certo avuto un ruolo centrale ma penso anche che vi sia nel paese, nonostante tutto, un bisogno forte e crescente di approfondimento, di spessore, insomma di cultura, parola che tende ad essere sempre più vuota di significato e abusata ma se spegniamo la luce della cultura non possiamo più confrontarci con i grandi temi e un paese che non si racconta e non si esprime è un paese che muore. La cultura non deve essere un lusso per pochi ma una risorsa fondamentale per tutti, un investimento per il futuro.
Le centinaia di persone che hanno affollato, ogni venerdì sera il cinema Astra di Misano sono il segno tangibile e visibile che molta gente non si accontenta più di quello zapping ininterrotto di immagini e parole che la televisione dispensa un tanto al chilo, di quel carnevale di opinioni, di fiere delle banalità e vanità che è ormai il circo dei media in cui la cultura è relegata alle due di notte per un pubblico virtuale di fantasmi.
Non sorprende allora che il pubblico degli incontri sia costituito in parte significativa di giovani che certi stereotipi duri a morire vorrebbero tutti votati alla trasgressione a tempo pieno, allo sballo, magari annebbiato da ecstasy e pasticche varie. E invece eccoli lì i giovani, non solo a partecipare numerosi agli incontri, ma anche ad intervenire, a porre domande sul senso profondo dell’esistenza, a stimolare il dibattito.
Nel corso degli anni la Biblioteca di Misano, ha avuto il merito di introdurre un nuovo modo, intelligente, elegante, sobrio di fare cultura, senza smancerie, retorica e manie di grandezza, ma con un senso della misura e del proprio ruolo, nella consapevolezza che in un’epoca di smarrimento collettivo e volgarità esibita occorrono parole profonde e sensate.
di Gustavo Cecchini
Direttore della biblioteca di Misano