Palas, 45 milioni di debiti – Sembra che sul groppone del PalaRiccione ci siano 45 milioni di debiti; 40 con le banche e 5 con i fornitori. Una montagna di soldi che stanno trascinando gli azionisti (Comune di Riccione e un manipolo di altri enti pubblici) verso il crac.
Palas, solo 11.000 presenze – Sembra che nei primi 9 mesi di quest’anno PalaRiccione abbia totalizzato 11.000 presenze, poco più del nulla per una città turistica come Riccione. Assumendo che la ricaduta sulla città sia di 100 euro al giorno per congressista, i conti sono presto fatti. Il beneficio economico economica, è stato di 1.1 milioni di euro. Non è così che si allunga la stagione. L’anno scorso le presenze conmplessive fuorno 6.000; ma l’attività partì soltanto a settembre.
Palas sale – La sala più capiente del PalaRiccione riesce ad accogliere 1.500 persone. Poi ci sono una serie di salette per gruppi più ridotti. Domanda: a Riccione quante sale-congressi ci sono negli alberghi in grado di offrire ospitalità e servizi? Risposta: tante. E anche più a buon mercato rispetto al faraonico Palas. E per le imprese è questo che conta.
Palas, che fare? – Il filosofo Benedetto Croce, mente profonda e dalla battuta fulminante, era solito dire che sull’argomento sappiamo tutto, ma come facciamo a fare? Sul Palas si sa tutto: c’è la mole, è stato speso tanto per costruirlo (magari anche con molti difetti, bagni da portineria, trombe delle scale faraoniche che potevano da sole essere dei piccoli pala-congressi, ecc.), ora va fatto lavorare e come tutti gli imprenditori sanno, e i politici qualche volta ignorano, non è facile fare impresa ed essere vincenti. Ora ci vogliono idee, lavoro, lavoro e lavoro. E magari avere una struttura in perdita di pochi milioni di euro l’anno ma capace di far piovere benessere sugli alberghi e sui commerci di Riccione.