L’AZIENDA
– Si chiama “Pascucci Casa” e si trova in viale Ceccarini, lato monte, a un centinaio di metri dall’ospedale Ceccarini, scendendo sulla sinistra. Rappresenta una delle tante rivoluzioni della filosofia Pascucci. Progettazione bella e senza fronzoli, accoglie tutti i prodotti dell’azienda: caffè, cioccolatini, bibite bio, il merchandasing Pascucci (canotte, pantaloncini, gadget, cappellini, biciclette, felpe, ciondoli, bicicletta, macchine per il caffè, caffettiere di ceramica) e una serie di prodotti biologici e bio-dinamici (coltivazione che tengono conto delle lune, crescente, calante e via), come quelli dell’“Alce Nero”, cari anche a Guido Ceronetti, uno tra i massimi intellettuali mondiali, legatissimo alle semplici e genuine tradizioni agricole. Inaugurato lo scorso agosto, al taglio del nastro le massime autorità riccionesi, con in testa il sindaco Massimo Pironi, il campione di motociclismo Marco Simoncelli. Benedizione da parte del don della Papa Giovanni XXIII. Fino a quando era in vita, per le sacre parole c’era sempre don Oreste Benzi; ora tocca al successore.
“Pascucci Casa” è una boutique di oggetti curati nel design, senza dimenticare la funzione. Ottimo per scegliere il regalo utile di pregio.
Il negozio rappresenta una delle tante rivoluzioni che Pascucci ha portato nel mondo del caffè. Se prima c’era il caffè, Pascucci ha proposto la bevanda con delle variabili che lo hanno reso ancora più frizzante: panna, mango, pistacchio, cocco. Lo ha fatto diventare altro. Un po’ come il gelato; se fino a pochi anni fa c’erano i gusti, poi sono giunti i variegati. Inoltre, il caffè Pascucci, è dolce, dal gusto avvolgente ed unico. Tutti i grandi marchi, poi, hanno battuto la strada partita da Monte Cerignone, dove ha sede la casa madre. Riccione invece rappresenta per Pascucci la seconda patria. Il luogo degli esperimenti, dove fare vetrina.
Altra idea di Pascucci copiata sono i Caffè Pascucci. Nel mondo ce ne sono un centinaio. Fanno tendenza, moda, tanto modo di vivere italiano. Le prossime aperture: Mosca, Bangalore, Zagrabia, Doha, Beirut.
La culla di Pascucci è Monte Cerignone. Oggi, la sede è un moderno: una immensa vetrata che si affaccia su luoghi belli e “selvaggi”; incorniciata da un bassorilievo che reca la pianta del caffè. Insomma, modernità in salsa artistica. La torrefazione in mezzo alla natura e a un microclima particolare rende il caffè dai profumi assoluti.
La saga Pascucci inizia con Antonio nel 1883. Dopo aver a lungo viaggiato, apre un emporio di spezie, tè, sacchi di caffè ed alimenti di ogni stranezza. L’attività prosegue col figlio Mario. Il fratello Dino apre, nel ’46, il primo caffè a Monte Cerignone. Alla fine degli anni ’50 Alberto Pascucci inizia a tostare il caffè. Alla fine del decennio, l’azienda di famiglia si concentra solo sulla tostatura del caffè. Da allora è un crescendo di risultati legati alla qualità e alle idee. A poche centinaia di metri del nuovo stabilimento, c’è l’antica casa in pietra Pascucci. Una trama di colori naturali che mettono pace. Come i suoi caffè.