– Il pomodoro è considerato l’ingrediente per eccellenza della cucina italiana, lo troviamo, anche se non sempre nel ruolo principale, nelle cucine di tutto il mondo. Presente e protagonista in centinaia di ricette, in un attimo trasforma pasta, riso, carne, pesce, uova ma anche il pane in un piatto completo, gustoso, colorato e nutriente. Lo si può utilizzare in diversi modi, ma quello più pratico e facilmente fruibile è il pelato intero in barattolo, lo troviamo anche in pezzetti o come passata, scegliamo l’uno rispetto all’altro in considerazione anche dell’uso che ne dobbiamo fare. Fu un francese circa due secoli fa ad avere la felice intuizione e confezionare a titolo sperimentale la prima passata, rinchiusa e conservata in un barattolo. Ripresa ed adottata dalla Reale Marina Inglese quasi cento anni dopo per motivi di conservabilità, (all’epoca il problema non era di poco conto) impiegò ancora mezzo secolo prima che il torinese Francesco Cirio (mischiandolo con altri ingredienti) lo presentasse come alimento in barattolo pronto all’uso all’Esposizione Universale di Parigi.
Il successo fu enorme ed immediato e le richieste fioccarono da tutto il mondo decretandone una inarrestabile ascesa nel suo utilizzo e apprezzamento.
Certamente tra agosto e settembre possiamo utilizzare i nostri pomodori, (italiani) maturi e succosi al punto giusto. Sono eccezionali specialmente per sughi a crudo e insalate ma anche salse e in abbinamento con altri ingredienti. Gli aromi e i sapori che ne nascono abbinandolo ad esempio al basilico o con l’origano, lo zenzero e quant’altro oserei definirli (senza voler offendere nessuno) “divini”. Per tutto il resto dell’anno dovendolo cuocere ed unire ad altri ingredienti usiamo quelli in barattolo, lo standard qualitativo è buono, ed è praticamente l’unico modo per consumarli maturi.
I nutrizionisti si sono sempre raccomandati di consumare preferibilmente frutta e verdura cruda, allo scopo di utilizzare e preservare l’integrità delle vitamine termolabili (che si alterano con il calore) da questo punto di vista il pomodoro fa eccezione, infatti con la cottura e la conseguente rottura delle pareti cellulari, si libera una quantità di licopene cinque volte superiore che da crudo. Il licopene (sostanza ipoglicemica rara in natura ma abbondante nel pomodoro) è considerato uno tra i più potenti antiossidanti e anti-tumore, il fatto di essere liposolubile lo rende più facilmente assorbibile se viene unito ad un grasso di origine vegetale o animale, l’olio d’oliva è perfetto.
Oltre al licopene nel pomodoro troviamo un alto contenuto di carotene, indispensabile al nostro organismo per la formazione di vitamina A, un buon apporto di potassio, fibre e la quasi totale assenza di lipidi. Tutto questo a patto che sia consumato nel suo momento di massima maturazione. Non lasciatevi ingannare dal colore rosso vivo dei pomodori che troviamo sui banchi di vendita durante tutto l’anno, sono stati raccolti ancora acerbi ed indotti con trattamenti chimici ad apparire maturi per motivi commerciali e di profitto, risultando quindi poco nutrienti, digeribili, e saporiti.
L’Italia ha la miglior cucina del mondo, ma le giovani mamme e papà sembra non lo sappiano. Questa è la prima volta che un così grande numero di persone non sa cucinare. La generazione quattro salti in padella è ampiamente al potere dei fornelli, chi ne sta facendo le spese purtroppo sono i bambini, i quali sempre più spesso a dieci quindici anni hanno dei valori riscontrabili dalle analisi come un cinquantenne. Non si è mai parlato tanto di cucina come oggi, e nello stesso tempo non si è cucinato mai così poco.
E’ facile trovare corsi di cucina “creativa” organizzati spesso con il patrocinio dei comuni, dove vengono insegnate ricette particolari quasi sempre troppo elaborate e dai nomi altisonanti, a persone che spesso non sanno assolutamente niente di cucina, e continueranno a non sapere niente neanche dopo aver frequentato il corso. Sarebbe molto più utile organizzare corsi dove vengono insegnate le basi della cucina, ad esempio tanto per citare l’argomento dell’articolo, il pomodoro ed il ruolo e gli abbinamenti possibili, con la pasta fatta in casa, quindi i sughi come ad esempio la salsa, il ragù, la amatriciana. Oppure con la carne, quindi la pasticciata, la pizzaiola, coniglio o pollo alla cacciatora. Con il pesce, spaziando dai sughi in rosso fino ai brodetti o alle cozze alla tarantina o i nostri lumachini di mare o i mitici e quasi dimenticati garagoli. Sarebbe altrettanto importante, se si vuole veramente insegnare a cucinare, limitare il numero dei partecipanti e consentire loro di partecipare attivamente e non solo osservare e prendere appunti.
Certamente sarebbe meno remunerativo per gli organizzatori, ma si offrirebbe un servizio più sincero e utile.