– Culto antichissimo e molto sentito, quello di Santa Lucia. I fedeli durante la celebrazione della festa accendono migliaia di candele in segno di devozione.
Un bel barocco riportato agli antichi splendori, anche nei colori. Di proprietà del Comune, fondamenta su un vecchio edificio del 1500, fu completamente ricostruita nel 1786 grazie alle volontà testamentarie di Giulio Antonio Silvagni, un ricco marignanese, al quale poi venne dedicata la piazza principale di San Giovanni, proprio di fronte alla “sua” chiesa.
Lascia scritto Silvagni: “…qual chiesa intendo, e debba farsi di lunghezza di luce trenta piedi comuni, con sua larghezza.. per formare una chiesa di valore di scudi 3.000…”
Il progetto è attribuito ad un certo architetto Luigi Moretti, un riminese detto “Smodino”. Ma in quel periodo non c’è nessun architetto a Rimini con quel nome. I dati anagrafici corrispondono invece a quello di un capomastro che realizza opere di pregio a Rimini insieme allo scultore Antonio Trentanove.
Oltre all’impianto architettonico che richiama la prima forma antica, quella della croce greca (bracci della stessa lunghezza), al suo interno si possono ammirare pregevoli dipinti, tra i quali una Madonna con Bambino e Santi del pittore riminese Giuseppe Soleri Brancaleoni. La chiesa conserva un organo settecentesco con circa 600 canne di stagno e legno, di recente restaurato.
Altra data importante della costruzione è il 1911, quando su progetto del geometra misanese Tonti venne aggiunta la loggetta. Dai primi anni ’90 viene sottoposta ad una serie di lavori.