Quello di Londra è tra i più importanti musei del mondo, due suoi collaboratori, Dora Thoorthon e Timothy Wilson (quest’ultimo responsabile della sezione ceramica dell’Ashmolean di Oxford, il primo museo pubblico aperto al mondo) hanno curato due poderosi volumi, per un totale di 800 pagine, dedicati, per la maggior parte, alla ceramica italiana del Rinascimento. Il lavoro è impeccabile, così come le schede biografiche di quasi tutti i pezzi. Un’opera straordinaria, come pochissimi grandi studiosi riescono a fare e che resterà come punto di riferimento negli anni a venire.
Lo studioso misanese viene ringraziato dagli autori a pagina 357, nota 11, su una notizia inedita che molto tempo fa aveva loro fornito: gli inglesi sono sempre molto corretti e si ricordano di tutto. Inoltre, Gresta nella bibliografia è citato 20 volte (a Wilson, in particolare, non sfugge nulla sulle pubblicazioni italiane, anche le più oscure). Dice Gresta: “La cosa mi ha reso molto felice; è motivo di orgoglio essere inseriti nel catalogo di uno dei più celebri musei del mondo”.
Gresta è stato allievo di Pietro Zampetti, professore universitario in Urbino, definito da Carlo Bo, affascinante rettore della stessa Università, mente eccellente quanto riservata. Successivamente, presso la stessa Università, Gresta ha conseguito il diploma di specializzazione in Storia dell’Arte con una tesi sulle maioliche istoriate della bottega dei Lanfranco dalle Gabicce. Il riminese ha insegnato nei licei della provincia di Rimini. E’ membro dell’Accademia Raffaello di Urbino.
E’ autore di saggi e articoli, apparsi su riviste specializzate e di alcuni volumi tra i quali ricordiamo: “Virginio Bartolucci, pittore (1866-1918)” e, in collaborazione con Piero Bonali, altro peso massimo della ceramica, “Girolamo e Giacomo Lanfranco dale Gabicce, maiolicari a Pesaro nel sec. XVI”. Le sue ricerche, volte inizialmente a temi inerenti la pittura dcl ‘500 e dell’800, si sono orientate da diversi anni verso la maiolica italiana del Rinascimento, con particolare attenzione alla produzione istoriata del periodo dei Della Rovere. Gresta è un divulgatore piacevole e divertente. Le sue conferenze intrecciano il rigore con la bellezza della semplicità, segno della profonda preparazione. Insomma, un taglio molto britannico.