– La novità del Natale cattolichino è la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Qualche perplessità sul fatto che per accedere bisogna pagare 6 euro per affitto pattini. Poi ci sono i costi. L’assessore al Turismo di Misano Claudio Baschetti, nel bocciarla, dice sulla stampa: “Costa troppo. Servirebbero non meno di 40mila euro”. Ma forse neanche questo è il vero problema: basterebbe trovare qualche sponsor, e il Comune di Cattolica l’ha fatto, riducendo così la sua parte di costi.
Il cuore del problema è lo sperpero di energia (tanto paga il Comune…) e l’inquinamento di CO2 (anidride carbonica – la causa del surriscaldamento della Terra). Ecco, su questo chi governa un Comune non può sottrarsi alle proprie responsabilità quando non persegue le scelte più virtuose nel contenimento dei consumi energetici e inquinamento.
Cosa vuol dire sparare per 38 giorni, notte e dì, un mega motore-frigo impegnato per una potenza di circa 50-60 kw (kilowatt)? Significa consumare circa 22.000 kWh (kilowattora). Di conseguenza circa 55-60 tonnellate di CO2 scaricate nell’atmosfera.
Per capire meglio facciamo un raffronto pratico: tutte le scuole di Cattolica (sette edifici) consumano 160mila kWh l’anno (13mila al mese). Pari a 384 tonnellate di CO2 l’anno (circa 30 tonnellate al mese). Dunque la pista di ghiaccio consuma di energia ed emette CO2, quanto tutti gli edifici scolastici per due mesi.
L’Osservatorio Edison del 30 novembre scorso ha calcolato che una famiglia media italiana produce 2 tonnellate di CO2 l’anno (quella americana 5). Dunque la pista di ghiaccio produce tanta CO2 quanto oltre 300 famiglie cattolichine in un mese.
Il paradosso è che tra le iniziative natalizie ci sia la mostra “Ri-ciclo!”, manufatti dei bambini da materiali di scarto. Gli insegnanti cercano di far capire ai bambini il corretto rapporto con i rifiuti, il risparmio di materie prime ed energetico. Dunque, la nostra giunta fa scelte contradditorie, per non dire schizofreniche. Piste del ghiaccio sono divertimenti troppo costosi in zone con una temperatura media di circa 10 gradi.
Imperativo è: ridurre i consumi energetici, risparmio e sobrietà. Non basta che i potenti del mondo si riuniscano nel summit di Copenaghen. Bisogna partire anche dalle piccole situazioni per creare una cultura nuova dei consumi se vogliamo salvare questo nostro Pianeta. Chi governa dovrebbe avere una sensibilità vera ed essere all’altezza della gravità del momento. Ma la vanità e l’ignoranza…