L’INTERVISTA
– Il Pd al centro delle scelte dell’amministrazione comunale. Deve esser fortemente organizzato e nel segno di Berlinguer. Il Psc (Piano strutturale comunale) per essere meno iniquo va fatto con i cittadini. Riprendere a fare le tessere. Fare squadra con i partiti della coalizione. Sono le idee forti del riconfermato segretario del Pd, Emanuele Barogi. Eletto dal congresso lo scorso maggio, succede a se stesso. Venne scelto per traghettare il dopo Roberto Bertozzi (auguri per le due gemelle), il segretario della campagna elettorale. Professione ingegnere, sposato, un figlio Lorenzo (ed uno in arrivo il prossimo settembre, Emma), Barogi ha un pregio per i tempi un po’ così: interpreta la politica con passione non meno che coraggio. E studia, studia e studia. Difficilmente si presenta impreparato. Quando parla è preciso e sa quello che afferma.
Ha ereditato un partito che da anni perde consensi tornata elettorale dopo tornata. Da anni il gruppo dirigente più che elaborare idee si porta con sé l’arte del litigio non sui progetti ma sulla gestione del potere. Soprattuto sembra lontano dai cittadini, dai loro problemi, dal loro futuro.
Barogi, come va a ricominciare la sua avventura politica?
“Quando mi hanno riproposto di fare il segretario, ho risposto che mi sarei ricandidato a patto che sul mio nome ci fosse il consenso trasversale all’interno del partito. Per me fare politica è passione e impegno. Mi hanno garantito che era stato apprezzato il mio lavoro”.
La democrazia vera passa per i partiti, altrimenti si cade nel populismo. Negli ultimi anni l’istituzione partito è molto vacua ed indefinita, quale deve essere il suo ruolo?
“I partiti devono essere al centro delle scelte amministrative; gli amministratori sono stati eletti grazie agli iscritti e al loro lavoro, alla sua storia. Credo che sia coerente e giusto che le scelte fondamentali elaborate dagli amministratori passino attraverso un coordinamento costruttivo del partito. Il partito ha un senso soltanto se è al fianco dell’amministrazione comunale, che ne esce rafforzata. Un partito non può esistere soltanto nel breve periodo della campagna elettorale. Un altra cosa a cui credo è che un buon partito deve essere fortemente organizzato, dove ognuno ha un compito preciso. La mia segreteria va in tale direzione; dieci componenti hanno compiti precisi da svolgere. Tra il partito e la giunta ci devono essere scambi continui di informazioni. Il nostro capo-gruppo, Davide Siliquini, ha questo ruolo. Il rapporto diretto tra partito e giunta è anche uno dei credi di Lino Gobbi, il nuovo segretario provinciale del Pd. Altro nostro modo di affrontare la politica sono le verifiche semestrali sui vari temi”.
La crisi del Pd si legge anche dagli iscritti, sempre in calo negli ultimi anni, oggi circa 300, che fare?
“Per riacquistare la fiducia dei cittadini bisogna ritornare a stare in mezzo a loro, a dialogare, ad ascoltare, come diceva Enrico Berlinguer. Il segretario Gobbi ha un progetto per ritornare a dialogare con gli iscritti e i simpatizzanti”.
Come vede i rapporti invece con gli altri partiti di coalizione?
“Ci stiamo confrontando periodicamente. Direi che il rapporto con Rifondazione, Comunisti e Socialisti è ottimo. Ad esempio sulla questione Strada statale16 siamo usciti con lo stesso documento. Questa compattezza deve esse la base sulla quale lavorare”.
Con l’Italia dei valori?
“Buon rapporto anche con loro; per le elezioni regionali abbiamo lavorato insieme”.
Psc, ovvero Piano strutturale comunale, questa “legge” urbanistica andrà ad incidere in concreto e non a parole sul futuro dei misanesi, che cosa fare affinché il Piano sia il più possibile equo?
“Vanno ascoltati i cittadini, va condiviso con loro, con le categorie economiche. Devono essere i misanesi a fare del Psc uno strumento democratico. I criteri di scelta del piano devono essere quelli della campagna elettorale. Dobbiamo ridurre la cementificazione, valorizzare le aree verdi, fare in modo che il motore della nostra economia, il turismo, venga aiutato a crescere. Altro settore dove intervenire sono il centro di Misano Mare, collegare bene l’entroterra al mare con una buona viabilità; penso al proseguimento di via del Carro fino alla Litoranea. Non dobbiamo dimenticare neppure il valore del Parco del Conca”.
Oggi, una delle questioni forti è il cosiddetto comparto C2-4. Lo sviluppo urbanistico tra via Dante e la strada parallela alla ferrovia, gli albergatori hanno raccolto 50 firme, qual è la posizione del Pd?
“Il percorso è iniziato nella vecchia legislatura, tre anni fa. Nel Pd c’è piena fiducia in quello che farà l’assessore all’Urbanistica Luigi Guagneli. Credo che il comparto sarà realizzato nel rispetto del programma elettorale della coalizione. Che tiene conto degli interessi della collettività e degli imprenditori. Credo che la questione debba essere portata avanti con buon senso. Come segretario sto facendo tutti i passi affinché le scelte siano condivise, ricordando che il Consiglio comunale è sovrano nelle sue scelte”.
GLI UOMINI
Segreteria, composta da 16 persone
– La nuova segreteria del Pd è composta da 16 persone. Tiene conto del territorio e dei generi . Eccola: Emanuele Barogi (segretario generale), Stefano Giannini, Flavio Carlini (segretario circolo Villaggio-Argentina-Scacciano), Alvio Semprini (segretario Misano Cella-Misano Monte), Chiara Giannini (segretario Misano Mare), Davide Siliquini, Nicola Semprini, Doralice Trezzi, Romina Lazzaretti, Luciano Migliorini, Paola Giannotti, Luigi Guagneli, Marina Cecchini, Nadia Moroncelli, Miriam Mulazzani, Giuseppe Piccioni.