“Morciano, ereditato venti milioni di debiti”
L’INTERVISTA
– Il Comune di Morciano balla su dieci milioni di debiti. E 10 milioni di entrate incerte ma già spesi. Dunque, potenzialmente, il debito ammonterebbe ad una ventina di milioni. Il Piano di riqualificazione dell’area Ghigi va portato avanti dato i diritti acquisiti. I Comitati cittadini non “capiscono” la realtà. In un anno e mezzo il sindaco Claudio Battazza, Pd, dice di non aver commesso errori. Le opposizioni avranno lo spazio nel giornalino comunale. Per il ponte sul Conca non ci sono i baiocchi; ergo, è di là da venire per liberare Morciano dal caos traffico. Sono i punti toccati dal sindaco Claudio Battazza, già con creativa sagacia primo cittadino a Montefiore dal ’90 al 2004.
Che cos’è questo bilancio partecipato, il primo nel Riminese?
“Vuol dire condividere con i cittadini il bilancio del Comune; significa portarne a conoscenza i numeri per responsabilizzarli: entrate, uscite, debiti, investimenti. I cittadini possono indicare un’opera pubblica da realizzare. Quest’anno, abbiamo messo a bilancio 150.000 euro; finora abbiamo raccolto circa 200 proposte. Le prevalenti sono legate alle manutenzioni: dal rifacimento dei marciapiedi, agli interventi nella scuola”.
Quanti debiti/mutui ha il suo Comune?
“Partendo dal fatto che il bilancio è di 5 milioni, abbiamo 10 milioni di mutui. Ed abbiamo una partita di conto residuo. Cioè dovremmo incassare 10 milioni di euro, che abbiamo già speso. L’incasso non è facile, altrimenti lo avrebbero già fatto i miei predecessori”.
Che cos’è l’urbanistica partecipata?
“Su questo tipo di rapporto con la citttà siamo molto contenti. Siamo passati da una progettazione Ghigi, che non ha nulla a che vedere con la riqualificazione urbana, ad una vera e propria ricucitura urbana. Abbiamo portato questi temi tra i cittadini con un gruppo di giovani architetti dall’esperienza consolidata. Il nostro intento è far emergere quale sviluppo per Morciano nei prossimi 30 anni. Insomma, non vogliamo confezionare nulla nelle segrete stanze del Palazzo. Vogliamo utilizzare le idee di 8.000 cittadini per progettare gli spazi pubblici”.
A proposito di spazi, da anni piazza Boccioni è un abbandono, idee?
“La scultura al centro è l’opera artistica più importante che ha Morciano. Però così la piazza è ingestibile: la situazione è a dir poco disastrosa. Lo specchio d’acqua non è in ordine: nella vasca (che perde), nelle pompe (che non funzionano bene). E’ diventato un ricettacolo di rifiuti. Inoltre, ha costi di manutenzione altissimi. Lo scorso anno siamo andati da Arnaldo Pomodoro, autore del monumento, per cercare una soluzione. Non appena le risorse economiche ce lo consentiranno, interverremo. La vasca può anche sparire”.
Il monumento-fontana di Boccioni, Morciano Vecchia, l’avete riportata in funzione dopo anni…
“L’abbiamo ripulita e rimessa in funzione. Diciamo, che è stata la banalità delle cose ben fatte”.
A Morciano c’è un dibattito aperto: il sindaco non fa scrivere le minoranze sul giornalino comunale, perché?
“L’ex sindaco Giorgio Ciotti mi ha convinto della bontà della cosa… Però al di là di tutto, le opposizioni potranno scrivere”.
Lei è in “lite” con i comitati, perché?
“Riesco a comunicare con tutti; dopo un po’ però mi stufo di ripetere le stesse cose”.
Lei è stato uno dei grandi avversari del Piano di riqualificazione della Ghigi, come mai non ha cambiato nulla?
“Sono ancora convinto che è stata una porcata. Quando proposi un terzo (su 100 metri quadrati 40 vanno al privato, ndr), un terzo (al pubblico, ndr) e un terzo (demolito, ndr), come avvenuto nel Modenese, il foglio era ancora bianco e si poteva scrivere quell’idea di città. Il Comune di Morciano ha rilasciato le concessioni edilizie. Tornare indietro significa semplicemente pagare i danni. Mi chiedo come mai quelli che oggi urlano, allora tacquero”.
In questo anno e mezzo di governo, qual è l’atto che più le piace ricordare?
“Il percorso amministrativo nel quale abbiamo coinvolto i morcianesi. Gli incontri di questo arco di tempo, un anno e mezzo, non ci sono stati neppure negli ultimi 20 anni. Inoltre, in questo momento di difficoltà, non abbiamo lasciato solo nessuno”.
Si riconosce degli errori?
“Col senno di poi starei più attento a concedere la fiducia, a chi poi l’ha strumentalizzata per fini personali”.
Il primo piano del parcheggio di piazza Ghigi è chiuso, che dice?
“Piazza Ghigi non andava fatta così. Punto. Ci sono una lunga serie di problemi legati ad una realizzazione non corretta”.
A proposito di piazze. L’aiuola pensile di piazza del Popolo è in abbandono, perché?
“Cerchiamo soltanto di tenerla pulita e decorosa”.
Il suo partito, il Pd, è in crisi. Che idea si è fatta?
“Il mio compito è svolgere al meglio l’impegno di sindaco, mettendo in campo professionalità, correttezza e risorse. Se ognuno dentro il partito avesse tale linea, il partito ne guadagnerebbe”.
A che punto è il ponte sul Conca?
“Questa amministrazione a differenza di chi mi ha preceduto non fa proclami e non fa inaugurazioni sensazionali. Abbiamo lavoro affinché si facesse, il ponte. Come Comune ci siamo trovati una spesa di 1,7 milioni di euro non coperti in bilancio. Abbiamo fatto un bando pubblico che scade in dicembre. Ad essere realisti, penso che la prima picconata possa essere data dopo l’estate. Il finanziamento, purtroppo, è ancora un problema: i soldi vanno trovati”.
Lei ha in corso uno speciale duello con Giordano Leardini…
“Ho altri divertimenti. A volte mi fa sorridere”.