MONTEFIORE CONCA
– Collaborazioni, sinergie, relazioni: sono questi gli elementi che, unitamente agli obiettivi prioritari del progetto, vengono valorizzati concretamente nel progetto denominato “Impronte”.
La Cooperativa Sociale “Ca’ Santino” di Montefiore Conca, dallo sorso luglio, usufruendo di contributi derivanti da un bando regionale, ha attivato “azioni inerenti lo sviluppo di esperienze volte ad arricchire il lavoro di cura e promuovere il benessere delle persone utenti dei servizi, mediante l’impiego di attività e pratiche innovative”.
Si tratta, sostanzialmente, di offrire al territorio, in particolare alle strutture socio-riabilitative, la possibilità di integrare i piani terapeutici e socio-assistenziali dei loro ospiti, con l’obiettivo di promuovere il benessere complessivo delle persone seguite dalla rete dei servizi sociali e sanitari.
Ca’ Santino, Centro socio riabilitativo diurno e residenziale, ha proposto, in collaborazione con la Cooperativa Ippogrifo di Rimini, una serie di attività educative svolte con l’ausilio di animali: attività che si sono rivelate particolarmente efficaci in casi di soggetti con disabilità o privazioni socio-affettive: la relazione con l’animale, se ben guidata, infatti, è una relazione gratificante, in cui la diversità diventa risorsa e non fattore di discriminazione.
Ca’ Santino e la Ippogrifo sono entrambe inserite in un contesto rurale adatto alla conoscenza della natura ed allo stabilimento di un sano equilibrio tra uomo e ambiente e sono dotate di tutte le attrezzature necessarie al benessere e all’ospitalità degli animali.
Sede nella valle di Levola, Montefiore Conca (Rn), Ca’ Santino dispone di 130.000 metri quadrati di territorio su cui si trovano coltivazioni ed edifici rurali con diverse specie di animali che fanno parte della fattoria e accoglie in un ampia casa colonica giovani-adulti con problemi psichici e mentali.
Ippogrifo invece è di Rimini. Svolge le proprie attività nelle apposite strutture inserite all’interno della proprietà dell’Agriturismo Case Mori (San Martino Monte l’Abbate), dove si lavora seguendo i canoni della “zoo- antropologia”, la quale valorizza la relazione uomo-animale, e la utilizza per ottenere effetti positivi attraverso interventi specifici sulla persona.
Scopo principale di questo progetto è aumentare la capacità assistenziale e migliorare la qualità delle cure, dell’assistenza e della vita dei soggetti coinvolti, attraverso servizi sempre più capillari e mirati alle diverse esigenze.
Per un anno, verranno realizzati più incontri settimanali, finalizzati soprattutto alla socializzazione, “sfruttando” l’efficacia delle attività assistite con animali, che si configurano come importanti interventi da affiancare a programmi terapeutici assistenziali più tradizionali.
Le attività, che si realizzano negli incontri previsti a Ca’ Santino e ad Ippogrifo, si svolgono principalmente in luoghi aperti, e si giovano dei contesti ambientali, delle strutture e della presenza degli animali: conigli, pecore, capre, asini, cavalli, cani, etc.
Il progetto si pone anche il proposito di avvicinare i soggetti alla natura e agli animali, nell’ottica di un educazione ambientale fondata sull’esperienza.
Destinatari sono gruppi di soggetti disabili (con parziale grado di autonomia), provenienti da strutture e/o Centri socio riabilitativi della Provincia di Rimini, comunque seguiti dai servizi, sia comunali sia dell’Ausl di Rimini.
Si tratta di quattro differenti realtà che partecipano ai diversi incontri settimanali: Ca’ Santino lavora con gli ospiti della Fondazione Del Bianco di San Clemente e della Cooperativa Sociale “Nel Blu” di Cattolica e Ippogrifo con gli ospiti del centro riabilitativo Il Germoglio di Santarcangelo e della Coop. La Goccia di Verucchio.
Le attività sono seguite da un équipe multidisciplinare, attenta a rilevare le ricadute dell’interazione tra i vari soggetti coinvolti, con lo scopo anche di verificare direttamente gli esiti degli interventi e di individuare le modalità più idonee per garantire un buon risultato.
Attivare reti all’interno delle comunità locali significa essere in grado di offrire risposte concrete alle problematiche suscitate dall’handicap, per generare coesione e produrre un miglioramento generalizzato della qualità della vita. Ma significa anche dare importanza alle persone, come protagoniste della vita sociale, creare spazi di collaborazione tra gruppi, piuttosto che di competizione, di accoglienza, piuttosto che di esclusione.
Per maggiori informazioni: dottor Pierpaolo Frontini, Coop. Soc. Ca’ Santino, via Ca’ Santino 2131 Montefiore Conca (Rn), tel. 0541 985905.