SOLIDARIETA’
di Claudio Casadei
Tutto serve a questi ragazzi per stare insieme e raccogliere fondi per la ristrutturazione della loro futura casa
– Quella dell’associazione Centro 21 è una storia d’amore. Di quello vero, di quello puro senza condizioni e che si dice e si capisce proprio come amore. E’ un’avventura partita nel 1993 il Centro 21, un’associazione di volontariato formata principalmente da familiari di persone con sindrome di Down e da alcuni volontari.
Quelli del Centro 21 si occupano prevalentemente di adolescenti ed adulti mettendo al centro la persona senza limiti di età, ponendosi come riferimento e sostegno per tutte le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità mentale. Nell’età scolare i servizi sociali sono sicuramente efficienti, ma poi, se abbandonati a se stessi, questi ragazzi perdono velocemente le abilità acquisite.
La costola riccionese del Centro 21, Il “Centro educativo Daniela Conti” è un importante progetto che è divenuto realtà. Una sede provvisoria, la casa, come la chiamano i ragazzi, progetti ed attività reali con risultati rilevanti. Ad esempio durante l’estate, in collaborazione con l’Azienda Agricola Tiraferri di San Lorenzo Monte e l’Azienda Agricola Cavalli Savino di San Martino in Riparotta, i ragazzi del centro e i loro collaboratori hanno lavorato e raccolto i frutti delle loro fatiche.
Ecco una delle parole magiche per i ragazzi del centro: lavoro. E “Per mangiare devo lavorare” è stato il leit motiv di un estate passata in campagna. Maria Cristina Codicè, direttrice del Centro, esalta le doti umane di questi ragazzi, la loro disponibilità e la gioia nel riuscire ad ottenere un qualsiasi risultato. Racconta come il lavoro, anche per le persone comuni, sia più leggero se svolto accanto a chi ci appare meno fortunato ma ha spesso una carica di umanità ed una forza di volontà gioiosamente contagiose.
Il lavoro è anche per queste persone un passo per una autonomia che se è complicata per tutti diventa ardua da conquistare per loro che inconsapevolmente devono raggiungere l’obbiettivo di condurre la propria vita nella maniera più indipendente possibile dalla presenza dei genitori o dei familiari. Per questo ”la casa” è importante: li loro possono imparare, sentirsi importanti o anche solo utili. Per questo il comune di Riccione ha dato in comodato gratuito una casa in viale Limentani che però va ristrutturata per far si che vi possano essere accolti i ragazzi e che possa diventare un punto di riferimento e di sostegno per tutte le famiglie del territorio. Nel frattempo il Centro vive.
Il raccolto del lavoro agricolo estivo è diventato prodotto da vendere o da regalare. Limoncello, liquore alla liquirizia, biscotti, marmellate e confetture per la colazione o per l’ abbinamento goloso ai formaggi, sali, aceti e zuccheri aromatizzati saranno la loro proposta per l’Antica Fiera di Santa Lucia a San Giovanni in Marignano l’11,12 e 13 dicembre. Ci saranno poi le serate di varietà con i ragazzi impegnati un in teatro con la loro versione di Grease oppure con il nuovo spettacolo: la spassosa “Fratelli Blues” cose da vedere perché il racconto non basta a farne capire la simpatia.
Tutto serve a questi ragazzi per stare insieme e raccogliere fondi per la ristrutturazione della loro futura casa. Servirebbero anche aziende sensibili come, ad esempio, la Gelateria riccionese “Panna & Cioccolato” che devolverà un euro per ogni vaschetta da kg 1 di gelato venduta. Oppure la sensibilità del Lions Club di Riccione che hanno praticamente adottato il centro, sono sempre presenti alle sue iniziative e ne organizzano di loro per raccogliere fondi.
Quest’anno anche la marea rossa dei Babbi Natale della Riccione Xmas che si terrà per le vie della città il 26 dicembre, ha l’obbiettivo di raccogliere fondi per aiutare nella ristrutturazione della casa di via Limentani e quindi c’è da sperare in uno tsunami di Babbi Natale per far si che l’obbiettivo sia un po’ più vicino e quella casa possa rivivere. Quel che c’è di bello è che la solidarietà al Centro 21 è tangibile perché le attività si svolgono nel nostro territorio, i loro banchetti sono nelle nostre vie, le loro iniziative e i loro musical sono nei nostri teatri. Ma soprattutto i sorrisi dei ragazzi del Centro sono la certificazione assoluta del lavoro fatto da genitori e volontari coinvolti, e quelli si possono incontrano per strada.
Quindi bisognerebbe che tutti coloro che vivono da queste parti, per un Natale almeno pensassero a fare qualcosa di diverso, ad aiutare l’associazione ad esempio. Un occasione per essere per una volta… diversamente abili.