L’INTERVISTA
– “Chi amministra deve portarsi a casa la soluzione migliore possibile. E’ vero che da solo mi sono preso la responsabilità di prendere la decisione nei confronti della Provincia”. Parola di Antonio Magnani, Pd, sindaco dal 2004 al 2009, che ha detto sì alla Nuova Strada Statale 16 tra gli abitati di Belvedere e Canadà. Non si può dire che non abbia avuto coraggio nella scelta e non abbia utilizzato il cosiddetto utilitarismo.
Continua Magnani: “Se a Misano si dice che la Nuova SS 16 non deve toccare il nostro territorio si va avanti altri 20 anni di tira e molla. E questo non va bene soprattutto per chi ha ruoli di classe dirigente. Ragionando come si è fatto finora, il palazzo comunale sarebbe ancora a Misano Monte. Oggi, siamo di fronte a scelte difficili e complicate, ma da una parte non va mollata la presa, dall’altra però vanno ascoltati i cittadini. La politica è anche l’arte del possibile, oppure no? E’ su questo che bisogna dialogare. Se chi governa oggi riesce a convincere il mondo ad andare dritti fino al casello di Cattolica io non mi oppongo. E’ vero che mi sono preso le mie responsabilità. Voglio anche sottolineare che è una leggenda metropolitana quando si dice che non ci sono i soldi per realizzare la SS16; non ho mai visto prima i soldi e poi il progetto. Se noi non chiudiamo il cerchio attorno alla Nuova Strada, non la vedremo mai. E se c’è un territorio che ne ha bisogno, quello è Misano, che a differenza di altri non ha caselli autostradali. Le nostre statali, di fatto, sono le vie interne cittadine; un utilizzo del territorio peggio di così non è possibile”.
Qual è il suo ideale di Strada Statale 16?
“Se lungo l’autostrada non ci fossero gli insediamenti sarebbe parallela alla stessa. Andare dritti fino in fondo significa buttar giù due capannoni e non so quante case. E non concordo come dice qualcuno: o va dritta, o non si fa. La mia posizione, che non è solo la mia, non è un fregarsene di chi ha un problema”.
C’è chi dice che la SS16 non vada dritta perché si difendono posizioni personali?
“So che c’è l’erba di qua e di là del Conca, con due ambienti da tutelare. A ragionare così non si inseguono che fantasmi”.