L’INTERVISTA
– E’ passato quasi un anno dall’insediamento della giunta Tamanti. Qual è il vostro giudizio politico?
“Dare un giudizio sull’operato del sindaco Tamanti dopo un anno dal suo insediamento a Palazzo Mancini non è facile, in quanto, mentre di solito per dare giudizi si usano aggettivi quali buono, discreto o pessimo, nel nostro caso l’aggettivo che mi sento di usare è: preoccupante”.
Cosa significa?
“Di fatto, dopo una fase di ‘ricreazione’ in cui a detta di tutti questi amministratori dovevano imparare (senza però dimenticarci che il sindaco viene da un’esperienza di 5 anni da consigliere comunale di maggioranza e quindi una certa dimestichezza con la macchina amministrative avrebbe dovuta conoscerla), quello che risulta oggi sotto gli occhi sbigottiti di tutta la città, si può riassumere in un lungo elenco di promesse mancate e in una situazione di forte disagio da parte dei cittadini”.
Quali sono le promesse elettorali non mantenute?
“Partiamo dalle promesse mancate: non dobbiamo dimenticare, ad esempio, che la presidenza del Consiglio comunale era stata promessa come appannaggio delle opposizioni, proprio per stemperare il clima post-elettorale e rendere il Consiglio più produttivo.
La promessa di poter effettuare le riprese televisive dei Consigli comunali, da noi dell’Arcobaleno fortemente caldeggiata ed inserita nel nostro programma elettorale, come simbolo di trasparenza e di partecipazione. Il simbolo più eclatante di promessa mancata: la realizzazione del centro sociale ‘Casa Cerri’ al Macanno.
Addirittura inserita in bella evidenza nel programma elettorale del Pd. Si potrebbe poi continuare con le varie promesse di riqualificazione della città e via di questo passo. Ma niente di tutto questo è stato fatto. Un intero anno buttato via giustificando l’immobilismo totale con la mancanza di soldi”.
Le difficoltà di bilancio sono reali o è un problema di scelte e priorità dettate dalla giunta?
“Problemi di bilancio esistono, però guarda caso si è deciso di spendere per la nota vicenda del Bus Terminal e della palestra Torconca (accendendo un mutuo di 1.400.000 euro), cioè per situazioni che a parere mio e dell’Arcobaleno dovevano avere ben altra soluzione.
Tutto il 2009 è trascorso all’inseguimento del fantomatico ‘patto di stabilità’ che riguarda sicuramente anche altre amministrazioni, ma che nel caso di Cattolica è fortemente penalizzante, causato dall’enorme debito che il Comune ha sulle spalle, che sarebbe più appropriato dire che i cittadini di Cattolica hanno a loro carico”.
Quali sono le voci più rilevanti di questo enorme debito?
“Il debito è formato da situazioni critiche come quello della Fondazione Regina Maris (ospedale), del Parco le Navi, o appunto del Bus Terminal, degli ormai tristemente famosi Swap, vere operazioni di finanza creativa, scommesse fatte con soldi pubblici.
Un debito sproporzionato derivante da scelte politiche molto discutibili, per non dire assurde, delle quali da anni noi dell’Arcobaleno chiediamo di rendere conto. Rendere conto ai cittadini anche attraverso operazioni di trasparenza, magari dolorose per chi le ha permesse, ma che a nostro giudizio sarebbero l’unico modo per tentare di ridare un po’ di credibilità ad una politica che non paga mai il dazio dei suoi errori”.
Temete un rigetto da parte dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni?
“Ritorno all’aggettivo preoccupante. Quello che colpisce di più è che sindaco e assessori sono riusciti in così poco tempo a creare un solco enorme nel tessuto sociale cittadino e nelle relazioni tra le varie componenti sociali, che sfocia in una sfiducia pericolosa nei confronti delle istituzioni comunali, come mai prima era avvenuto”.
Questa giunta, oltre ai soldi, è forse carente anche di idee?
“Sì, la mancanza di un progetto di città pare abbia minato i valori fondamentali di una comunità come la nostra, che non si riconosce più nell’operato della politica ed in modo particolare in questa amministrazione.
A rendere ancora più penalizzante la situazione è il fatto che senza una capacità progettuale e di idee, anche gli investitori privati si allontanano lasciando così la città in balia di sé stessa. Insomma, la città s’impoverisce. Tralasciamo poi le tante situazioni lasciate irrisolte o che riescono solo a galleggiare per via dell’inerzia, pressapochismo e incompetenza.
Va segnalata ai cittadini la situazione stagnante della macchina comunale, ormai inceppata. Gli uffici sono lasciati allo sbando, la stessa struttura interna mostra evidenti segni di sporcizia e degrado”.
Come ne esce il turismo da questa situazione?
“La mancanza di una strategia in campo turistico, dove la vicenda PromoCattolica ha avuto un epilogo solo in questi giorni, ha di fatto tolto la possibilità di organizzare e promuovere la stagione 2010.
Il turismo, non solo cittadino, vive un periodo molto delicato per effetto della crisi economica e di una concorrenza spietata ormai globale. Bisogna mettere insieme tutte le competenze e le idee più innovative per consolidare la propria posizione e rilanciare nuovi traguardi.
Poi c’è una mancanza totale di dare forma e vita a processi di accompagnamento al mondo dello sport in chiave educativa, dove probabilmente l’unico baluardo, ovvero il progetto denominato ‘Fair-Play’, corre il rischio di essere cassato per mancanza di fondi”.
La città si presenta molto degradata, cosa si può fare?
“La manutenzione cittadina sia del centro che della periferia è disastrosa. Fino a quando i cittadini si accontenteranno di camminare su marciapiedi in condizioni pessime o inesistenti? Percorrere strade piene di buche e pericolose? Non poter usufruire e godere del poco verde pubblico a causa della sporcizia? E che dire dell’incuria dell’unico parco esistente o di strutture mancanti (panchine, luce) in altri luoghi?
Tutto questo si poteva realizzare, ne siamo convinti. Con l’idea di un progetto per la nostra città, la trasparenza, la partecipazione, la legalità, un rapporto più stretto con i cittadini, con un coinvolgimento di responsabilità a partire proprio da chi è eletto per governare, che deve dare risposte e verità”.
Il Gruppo consigliare Arcobaleno come si è mosso in questi mesi?
“Come opposizione abbiamo il dovere di svolgere un ruolo di controllo e di critica. Abbiamo presentato in Consiglio comunale tante interrogazioni, per tenere sulla corda gli amministratori. Abbiamo presentato ordini del giorno a vantaggio della collettività, come i 16.000 euro che permettono di lavorare attraverso progetti di formazione, giovani precari che causa crisi, avevano perso il lavoro, la richiesta, approvata, di compensare i minori stanziamenti regionali per il sociale a favore dei più deboli.
Poi la mozione sul testamento biologico, attuabile con Regolamento che approveremo a breve, in cui ogni cittadino potrà esprimere le proprie volontà in caso di impedimento, segno intangibile a nostro giudizio di civiltà e libertà dell’uomo. L’ultima, in ordine di tempo, delle nostre battaglie riguarda l’acqua pubblica e relative tariffe, che tale deve rimanere e non diventare privata, evitando così freddi calcoli di mercato e speculazioni sul bene più prezioso e vitale per l’umanità.
Battaglie vere fondate su valori seri, che idealmente potremmo definire di centro-sinistra, ma che l’ideologismo che abbiamo toccato con mano, ha portato la città ad essere governata dall’attuale sindaco, facendosi scudo solo di un simbolo partitico e non per la qualità delle sue idee e progetti. Ricordiamo che ha vinto le elezioni per soli 300 voti e che rappresenta solo il 30% dei cittadini”.
Come se ne esce da questa situazione?
“Il vero motivo per cui oggi definiamo preoccupanti le risultanze di un anno di governo di Tamanti, anche se rimane immutata la nostra convinzione per un cambiamento vero e reale, è che non si passi più solo attraverso il simbolo di questo o quel partito, ma che bisogna dare valore alle persone e alle idee. C’è una grande parte di società civile che è sicuramente migliore di tanti politici. Va coinvolta.
Con tutte le opposizioni stiamo preparando una mozione di sfiducia. Quei consiglieri di maggioranza che ci avvicinano perché insoddisfatti di questa giunta, dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e votarla. Bisogna fare in fretta, perché nel frattempo la città degrada, s’impoverisce e si perdono tutti i treni per lo sviluppo turistico, economico e sociale. Va fatto di più anche in difesa di chi oggi viene duramente colpito dalla crisi economica”.