LA CULTURA
– Felice come un bambino Umberto Corsucci. Lo scultore montefiore è stato invitato a partecipate alla più importante Biennale di arte sacra in Italia. Con lui 40 eminenti artisti scelti da critici di prestigio. L’evento si tiene a San Gabriele Isola del Gran Sasso fino alla fine di ottobre. Paese in provincia di Teramo, è famoso in tutt’Italia per ospitare il santuario dell’omonimo santo, il “protettore” degli studenti. Una figura molto cara alle emozioni e alla visione di vita delle piccole leve.
Corsucci ha portato tre opere sotto il tema “Beatitudini trascendentali. Beati coloro i quali non si scandalizzano di me”. Vogliono rappresentare il mistero della fede nello spazio infinito. Una, quella della foto, rappresenta la corona di spine di Cristo che attraverso la perfezione del cilindro si irradia nell’universo. Oltre ad essere un artista dal talento riconosciuto, con forme di “bizzarria” da personaggio, Corsucci è anche un fonditore a cera persa di livello assoluto. Uno da bottega rinascimentale. Non è un caso che dalla sua bottega, oltre alle sue opere, sono uscite anche monumenti di celebri artisti, come De Chirico, ad esempio.
Fino ad oggi, i monumenti di Corsucci impreziosiscono una ventina di piazze italiane. In Valconca si possono ammirare a San Clemente, Morciano (padre Pio nel parco Bigi), Saludecio (il Beato Amato). Corsucci non disdegna neppure l’arte funeraria. La sua “officina” si trova a Montefiore, a Montemaggiore, un colle il cui orizzonte giunge fino a Ravenna. L’orto-giardino attorno casa è un museo all’aperto di umane suggestioni.
La Biennale abruzzese è alla quattordicesima edizione, “Le Beatitudini evangeliche”, il tema 2010. Curata da Pierluigi Lia e Giuseppe Bacci, con la collaborazione di Mariano Apa, Luca Beatrice, Giuseppe Billi, Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Luciano Caramel, Carlo Fabrizio Carli, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Marco Gallo, Roberto Gramiccia, Pierluigi Lia, Mary Angela Schroth, Marisa Vescovo, è realizzata dalla Fondazione Staurós (dal greco Croce) Italiana Onlus.
Si prefigge di raccogliere le istanze della Chiesa d’oggi secondo quanto maturato in questi trent’anni di attività nel settore dell’arte sacra. la Biennale adotta una formula metodologicamente diversa per ovviare al monolitismo di un unico curatore, al fine di coinvolgere più persone e di ispirare nuove produzioni, invitando critici di chiara fama e con diversa estrazione culturale, mostrando come, nel cristianesimo, i linguaggi possano essere differenti, anche se esprimono gli stessi contenuti religiosi.
Gli artisti, attraverso l’universalità della bellezza e l’individualità del genio, sono perciò chiamati a personalizzare il linguaggio cristiano, facendolo risuonare nell’intimo di ciascuno. Il raggiungimento di tale obiettivo ha messo in simbiosi artisti e critici: gli uni come evocatori dei penetrali spirituali, gli altri come decodificatori dell’immaginario collettivo, così da riunire messaggio e fruizione. È stata, dunque, la responsabilità dei critici a identificare la chiarezza del linguaggio artistico.