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Home Rubriche L'altra pagina

Fede, dialogo tra Vanzini e Di Giovanni

Redazione di Redazione
14 Luglio 2010
in L'altra pagina
Tempo di lettura : 5 minuti necessari
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L’INTERVENTO

di Gianfranco Vanzini

– Caro Silvio, ho letto con molto interesse le tue osservazioni alle mie riflessioni a proposito di Dio, il creato, la Bibbia, Gesù, la Chiesa. Ho anche apprezzato la tua convinta, analitica e dotta esposizione delle tue convinzioni.
Proprio perché confido nella tua onestà intellettuale molto volentieri accetto di continuare questo dialogo a distanza sulle colonne della Piazza.
Parto dalla tua prima affermazione, dove dici che, contrariamente a quello che sostenevo io, credere in un Dio creatore : “…secondo me non è né più ragionevole, né più razionale. Sicuramente può essere più piacevole, più rassicurante, più fiabesco, più allettante, più confortevole”
Il fatto che credere in un Dio creatore sia: più piacevole, più rassicurante, più allettante, più confortevole, non ti fa pensare che molto probabilmente tutti questi aggettivi positivi (li hai usati tu) sottintendano, già da soli, che questo credere sia anche quello che soddisfa di più le esigenze ultime dell’uomo? E che rappresenti la risposta più logica, più ragionevole, più umana alle domande ultime e fondamentali che ognuno di noi si pone continuamente e cioè: chi siamo, da dove veniamo, dove andremo?
D’altra parte non mi risulta che ci sia un qualche trattato scientifico dove si dica che una affermazione per essere vera deve essere: spiacevole, preoccupante, disgustosa o difficoltosa.
Uomo e natura
Ma veniamo ad un punto importante: tu ti soffermi ampiamente sulla comprensione della natura e dell’uomo che ci fornisce oggi la scienza, dando ad intendere che questa visione scientifica sia in contrasto con la fede. Ma… questa visione non ha nulla di “inaudito” o di “sorprendente” per il credente o per il teologo!
Il credente la condivide senza alcuna difficoltà, perché non si oppone affatto alla fede in Dio creatore; anzi, il credente scorge nell’organizzazione e nell’ordine della natura un segno che essa è frutto dell’opera di un Essere intelligente e personale.
Mi sembra che sia necessario sforzarsi di capire un po’ meglio cosa intende la Chiesa quando afferma che l’universo è stato creato da Dio, altrimenti si criticano posizioni che nessuno si sogna di sostenere.
Partiamo allora da una domanda: conosci forse qualche cosa, qualche corpo fisico o qualche parte dell’universo, che sia in grado di “dare l’esistenza” a qualcos’altro, a partire dal nulla?
La risposta è no: nessun corpo esistente è in grado di “creare” niente. Anzi, se ci pensi bene, nessun corpo è capace neppure di garantire a se stesso il fatto di esistere. E questo vale per ogni corpo, per ogni parte dell’universo e, in definitiva, per l’universo stesso nel suo insieme. Il nostro universo materiale esiste, ma non si può essere auto-prodotto dal nulla, perché non ne è capace. La sua esistenza richiede una Causa, che può essere solo un Essere superiore alla materia e alle sue leggi, un Essere che possieda l’esistenza di per sé, e che sia in grado di “far esistere” qualcosa di altro da sé.
La scienza scopre le leggi dell’universo, ma di un universo che già esiste!
Ne descrive l’evoluzione da uno stato fisico ad uno successivo: non è in grado pertanto di dire come si sia potuti passare dal nulla (in senso proprio: cioè dall’assenza di ogni cosa, anche di spazio-tempo quantistico, per dirla con la fisica moderna) al primo “embrione” di universo che poi ha preso a espandersi e ad evolvere.
Quando poi osserviamo l’organizzazione meravigliosa e complessa della natura e degli esseri viventi, concordo con te che non ne possiamo ricavare una dimostrazione scientifica dell’esistenza di Dio. Non esiste una cartina di tornasole che ci faccia dire: qui Dio c’è oppure non c’è. Ma lascia che ti dica, Silvio, che pensare al caso come spiegazione di quel “lunghissimo processo, tutt’ora in corso di evoluzione” che ha fatto apparire la varietà di esseri che osserviamo, mi sembra la più irragionevole delle spiegazioni.
Se la natura fosse andata per tentativi… avrebbe avuto bisogno di ben più di 700 milioni di anni (il tempo che è passato tra la formazione della terra e la comparsa dei primi esseri viventi, testimoniata dai fossili) per dare origine alla vita. Dobbiamo invece riconoscere che l’evoluzione meravigliosa che osserviamo, è stata possibile perché il mondo funziona in base a leggi molto specifiche, assai ben “calibrate”: tali leggi hanno permesso che la materia si sia potuta organizzare in strutture sempre più complesse e sofisticate: atomi, molecole, macromolecole, ecc, fino ad arrivare ai primi viventi, la cui complessità è tale che neppure oggi siamo in grado di “fabbricarne” nemmeno il più semplice degli esemplari.
L’esistenza di queste leggi non dimostra l’esistenza di Dio di per sé: per questo occorre il ragionamento filosofico che ho svolto sopra, sul fatto che l’universo non si è dato l’esistenza da solo. Ma certamente ci troviamo davanti ad una “logica” della natura che è come la “firma” di un Autore che possiede tale “logica” (Dio è Logos, come piace sottolineare a Benedetto XVI) e che ha voluto inscrivere tale logica nella natura. E non è ragionevole… e bello pensare (nessun credente serio si accontenta di una verità “bella o “consolante”, se non è, appunto, una verità!) che proprio per fare un dono ai suoi figli, Dio abbia creato per loro un mondo “logico”, comprensibile, perché essi potessero conoscerlo e godere della sua bellezza?
Per questo dicevo che la bellezza e l’organizzazione del creato non solo non si oppongono all’idea di Dio come creatore, ma anzi la presuppongono e mostrano che Dio non è una forza cieca e irrazionale, ma un Essere personale: la comprensione della natura che la scienza ci fornisce è in perfetta armonia con la rivelazione di Dio, come Padre che ama i suoi figli, che Cristo ci ha consegnato.
La Chiesa
Quanto alla Chiesa, anche qui non siamo d’accordo.
La Chiesa ha un solo compito: continuare a parlare di Dio a tutti gli uomini; ma non di un Dio qualsiasi, del Dio cristiano, di quel Dio – Gesù – che si è incarnato, che ci è venuto vicino, ci ha parlato, ci ha detto che cosa dobbiamo fare per avere la risposta a tutte le nostre domande.
Non è stato il fondatore del “primo comunismo” come erroneamente sembra affermare mons. Bettazzi sulla Piazza di giugno a pag. 43. E’ il Figlio di Dio che è venuto a completare la Rivelazione, che ci ha confermato ciò che gli Ebrei già sapevano e credevano e cioè che siamo tutti figli dello stesso Padre. E per questo non ha parlato né posto in atto alcun comunismo, ha posto in atto una “fratellanza”, una “fraternità” che è cosa moto diversa dal comunismo anche nella sua accezione più benevola.
E’ venuto inoltre a dare risposte chiare, definitive e perenni a quelle domande ultime e fondamentali, di cui parlavo prima.
Chiesa, futuro
Del futuro della Chiesa, caro Silvio, non mi preoccupo più di tanto e inviterei anche te a fare altrettanto. La Chiesa e il Papa, suo capo e unico portavoce autorizzato a parlare per lei, sa bene dove andare e che cosa fare. Ha radici profonde e consolidate alle quali deve rimanere ben salda, non ha da correre dietro alle mode o alle osservazioni di singoli teologi o magari anche vescovi in vena di esternazioni o di personalismi.
A lei Cristo ha detto: “Sarò con voi fino alla fine dei tempi” e ancora “Le forze degli inferi non prevarranno” e questo a me basta e spero, col tempo, anche a te e a tutti.

P.S. Se proprio vogliamo provare a scomodare la scienza. Ti ricordo brevemente un fatto e ti faccio una domanda.
Anno 1917 – Fatima – (Portogallo). La Madonna aveva detto a tre pastorelli il 19 agosto di quell’anno che ad ottobre avrebbe dato un segno pubblico per confermare quello che loro dicevano di avere visto e che la gente non voleva credere. Sono certo che sia tu che i lettori conosciate i fatti di quel famoso 13 ottobre 1917. Per non dilungarmi troppo riporto solo 3 testimonianze tratte da Google.
1) “Il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di qualsiasi logica scientifica, il sole danzò, secondo la tipica espressione dei contadini.”
2) “Il sole sembrò libero di muoversi nel firmamento, e di spingersi, rosso sangue, verso la terra, minacciando di distruggerci con al sua enorme massa. Furono secondi davvero terribili.”
3) “Il sole vibrò e tremò, sembrava una ruota infuocata.”
Il 1917 non è preistoria, i fatti raccontati non sono né “favole” né “mitologia” sono avvenimenti e fenomeni certi e documentati, ma scientificamente non spiegabili.
Eppure profondamente veri! Cosa ne pensi?
Non ti provocano qualche riflessione che va oltre la limitatezza della sola scienza?

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