LA STORIA
Su impulso di Antonio Del Piano e di altre 358 persone (in grande parte donne)
– Fondazione San Giuseppe: la storia di un valore da riscoprire e rilanciare in chiave moderna. Ha alle spalle un secolo. Un’istituzione che ha segnato Rimini il binario sanitario (la maternità fino al 1970 e l’Ospedalino dei bambini fino al 1985) e socio-educativo (l’Istituto San Giuseppe ora Fondazione) per i minori con problematiche familiari.
Ha avuto vicende complesse e articolate che ha sempre saputo superare nonostante i momenti bui e le ristrettezze economiche adeguandosi, spesso in modo pionieristico, ai bisogni della comunità. Tutto ciò in un costante intreccio tra scienza e carità, grazie a personaggi illuminati di alto valore umano, culturale e scientifico e ai molti benefattori attraverso lasciti e donazioni.
Il 9 settembre 1910 nasceva l’Opera Pia per l’Aiuto Materno ed Infantile su impulso del pediatra riminese prof. Antonio Del Piano, impegnato a combattere l’altissima mortalità infantile, specie nei brefotrofi. Gli orfanelli e i figli illegittimi (i nati fuori dal matrimonio che le madri partorivano in anonimato e i neonati che le madri erano costrette, per il disonore, ad abbandonare subito dopo la nascita) vivevano condizioni drammatiche sia di insalubrità, sia di affollamento. Ecco perché l’esigenza di un istituto per l’assistenza materno-infantile, sorto per iniziativa di 358 fondatori (in gran parte donne) e grazie alla benefattrice, la nobildonna Isabella Soleri, suora di Carità, che apre le porte del palazzo paterno in Corso d’Augusto 241, allora Strada Maestra.
In breve Del Piano riduce drasticamente il ricorso a balie mercenarie (il baliatico) e la mortalità, dando assistenza e nutrimento alle madri povere e alle ragazze madri e incentivandole a riconoscere e allattare i figli.
Una vera rivoluzione in quei tempi, in cui non solo un figlio illegittimo era uno scandalo ma si dava anche ben poca attenzione alla salute della donna e dei bambini. Si dovrà infatti arrivare al 1938 per avere una divisione pediatrica nei grandi ospedali e ancor più tardi si svilupperà la dovuta attenzione alla gravidanza, al parto e alla prevenzione e cura dell’infanzia. Del Piano istituisce un moderno sistema di vigilanza sul bambino con visite periodiche sia a domicilio che negli ambulatori dell’Aiuto Materno, come avverrà molto più tardi nei consultori pubblici.
Nel 1930 nasce la Sala Maternità per donne povere che, ben presto, diventa ambita anche dalle signore bene. Molti adulti di oggi sono nati all’Aiuto Materno. Nel 1966 viene inaugurato il nuovo reparto “Bronzetti” (dal nome dei benefattori), meglio noto come Ospedalino, che, sotto la guida del prof. Ugo Gobbi prima e del dottor Silvio Beverini poi, diventa un affermato polo di cure pediatriche con un Centro Immaturi all’avanguardia e moderne innovazioni come la presenza in ospedale della mamma, il collegamento con le cliniche universitarie, servizi diagnostici e ambulatori specialistici. Gli stessi pediatri ospedalieri visitano periodicamente i bambini nei consultori territoriali. Nel Riconosciuto Ospedale Provinciale Specializzato, nel 1971 si arricchisce delle specialità di Neuropsichiatria e Psicologia Medica Infantile.
Con il passaggio delle competenze in materia di Sanità alle Regioni, diventa Presidio ospedaliero ma già dal 1974 i segnali sono poco incoraggianti; in effetti il Primo Piano Sanitario (1981/1983) prevede la sua chiusura per un’unica pediatria all’Ospedale Infermi. Questa scelta, molto dibattuta e osteggiata da più parti con raccolte di firme, aspri dibattiti e prese di posizione politiche, tra ricorsi e sospensive, si trascina fino al 1985 quando l’Ospedalino chiude. Il personale in parte già trasferito all’ospedale di Cattolica, viene collocato tra l’Ospedale Infermi e il Servizi territoriali materno-infanitli. Anche la Neuropsichiatria Infantile, dopo ulteriori ricorsi, nel 1988 passa all’Infermi con una sezione autonoma chiudendo così definitivamente la vicenda sanitaria,
Nel 2003 il San Giuseppe diventa Fondazione di diritto privato e gestisce un Centro diurno per l’handicap grave e, in partnership con la Cooperativa Il Millepiedi, cinque strutture socio educative compresa l’ultima nata, Casa San Lorenzo, prima comunità educativo-psicologica in provincia.
EVENTO
San Giuseppe in mostra a Castel Sismondo
– Per celebrare il centenario della San Giuseppe c’è una mostra a Castel Sismondo che racconta la storia dell’Aiuto Materno tra passato e presente. Apre il 21 settembre e chiude il 27 settembre (ore 9,30-12,30/16-19,30); ha anche una sezione “Mi racconto”, curata dagli stessi ragazzi delle comunità.
Il 21 settembre viene presentato il Terzo volume storico “La storia di un valore” curato da Antonella Chiadini e Paolo Freddi e al Premio “Scienza e Carità” a personaggi distintisi nel San Giuseppe.
Sabato 25 settembre alle ore 10.30 (via San Lorenzo in Correggiano 68) viene inaugurata “CASA SAN LORENZO” comunità per minori (6-17 anni) con grave disagio psicologico: una ex casa colonica di proprietà, completamente ristrutturata con criteri di bioarchitettura, risparmio energetico e alta qualità abitativa.