CREATIVITA’
di Patrizia Mascarucci
– La città di Cattolica vanta un’attività di eccellenza voluta dall’allora ventisettenne assessore alla Cultura Oscar Micucci scomparso due anni fa (a vent’anni già consigliere comunale del P. C. I. dal 1975 al 1980, assessore alla Cultura dal 1983 al 1988) per l’Amministrazione del sindaco Franco Mazzocchi: il Laboratorio di Educazione all’Immagine.
Il favorire l’istruzione e, con essa, la cultura ovvero l’educazione dei cittadini all’arte è, da sempre, nelle peculiarità e finalità programmatiche della sinistra. Ma per la città di Cattolica il “pallino della cultura popolare” ha costituito un file rouge nell’arco degli anni, sin dagli albori del dopoguerra, e l’aver dato sviluppo a questo settore educativo connesso alla creatività che passa attraverso le arti espressive, è un fatto piuttosto raro, unico nel circondario e nella Regione, quindi straordinario rispetto a molti comuni d’Italia.
Il Laboratorio fin dal 1985 è stato punto di riferimento per gli insegnanti per ogni ordine di scuola (da Urbino con le Marche e da tutta la Romagna); cresciuto sotto la guida professionale di Marisa Prioli (dal 1985 al 1998) che, per lo sviluppo artistico educativo del Laboratorio, frequentò corsi (anche a spese proprie e con la collaborazione del Comune) di tutto rispetto come quelli all’Atelier des Enfants del Centro Pompidou di Parigi, al Museo Pecci di Prato, all’Accademia di Brera di Milano e al Museo delle Ceramiche di Faenza, corsi che hanno contribuito ad arricchire la didattica artistica del Laboratorio ed una didattica innovativa dell’Arte.
Il Laboratorio è stato trasferito dalla luminosa ed ariosa sede della ex scuola materna Celestina Re nel complesso di piazza della Repubblica, un luogo certamente adatto se non fosse che… è sottoterra, in locali, qualche volta allagati, senza finestre e illuminati artificialmente con neon e – negli ultimi anni – condivisi con i corsi di cucina della Civica Università.
Dal 2003 è stato affidato alle competenze della Maestra d’Arte Valeria Belemmi che, nonostante lavori da circa 10 anni nel sottosuolo cattolichino, con entusiasmo dedica ad esso anche parte del suo tempo libero.
Il Laboratorio accoglie annualmente nelle proprie aule circa 3.000 ragazzi coprendo una fascia di età che va dai tre ai quattordici anni.
Quale obiettivo si è posto fin dalla nascita e nel prosieguo degli anni?
“L’obiettivo centrale del Laboratorio – racconta Valeria Belemmi – è promuovere un’educazione all’Arte intesa come ricerca e sperimentazione di un processo, che tenda a fornire e sviluppare un’idea di Arte sia come patrimonio e risorsa dell’uomo e, al tempo stesso, linguaggio universale. Attraverso il linguaggio universale ci offre inoltre, l’opportunità di superare barriere fisiche (disabilità) e geografiche (diversità), attraverso la pratica del fare laboratorio”.
Quale progetto educativo sta alla base delle attività del Laboratorio?
“Le azioni educative promosse tengono conto, in primo luogo, delle tappe dello sviluppo emotivo, intellettuale e corporeo del bambino/ragazzo, calibrando in questo modo la progettazione e l’offerta.
Laboratori per le scuole, per i bambini, per la città, laboratori per educare alla sensorialità allenando gli occhi a vedere, le orecchie per ascoltare, le mani per toccare, sensibilizzando sempre più la propria capacità creativa e sviluppando nuove modalità di metterla in relazione con il mondo esteriore. Giocare con i codici, i luoghi e i riti dell’arte contemporanea e del passato, è una chiave per affacciarsi sul mondo. Creare occasioni per stupirsi e divertirsi significa incontrare regole e libertà, vivendo il ritmo vitale dell’esperienza”.
Quali sono le attività principali del Laboratorio?
“Sono avviati Laboratori base per il Nido, per la scuola dell’Infanzia, per la scuola Elementare e Media. Laboratori per Centro Estivo scuole dell’Infanzia. Attività per il tempo libero per bambini (fascia 6-14) e per portatori di handicap.
Laboratori per l’aggiornamento e formazione per le insegnanti, educatori e operatori didattici; Laboratori collegati al Museo della Regina; Laboratori collegati alla Galleria comunale Santa Croce”.
Quale sviluppo intravedi per il Laboratorio?
“Il Laboratorio ha grandi potenzialità: può diventare un Centro polifunzionale, dove s’intreccino Arte e Artigianato ampliando l’offerta didattica alle scuole del territorio, potenziando i laboratori extrascolastici per il tempo libero e per l’handicap, utilizzando alcuni spazi per promuovere laboratori artistici mirati anche ai turisti e con la creazione di un centro di documentazione specifico per i linguaggi espressivi e delle progettualità dei servizi educativi comunali”.
Quali settori comunali e della Pubblica Istruzione vengono coinvolti attualmente?
“Sono coinvolti: Servizi educativi; attività per le scuole, formazione aggiornamento docenti, educatori – Politiche sociali e Politiche giovanili; attività extrascolastiche, attività per le famiglie, attività per l’handicap- Ufficio turismo; manifestazioni, eventi- Istituzione Culturale della Regina, attività didattiche con il Centro Culturale, il Museo della Regina e la Galleria Santa Croce”.
Laboratorio di Educazione all’Immagine (tel. 054-961074): dirigente Francesco Rinaldini.
Valeria Belemmi dal 2003 è Responsabile del Laboratorio. Ha curato la pubblicazione “Sguardi dal Laboratorio” 2008. Hanno collaborato ai suoi laboratori artisti come Vincenzo Cecchini, Gabriele Geminiani, Stefano Ronci, Piero Demitri e professionisti come Enrico Ferroni, Andrea Graf, Luciana Tirincanti.