Ci aspettavamo un luogo enorme, tappezzato di insegne, invece ci siamo trovati di fronte ad uno studio addirittura più piccolo della nostra aula, che aveva l’aspetto dello stanzino dell’Azzecca-garbugli del romanzo manzoniano>>.
Tra noi compagni di scuola, molte erano le suggestive rappresentazioni del luogo sconosciuto: chi lo immaginava uno stanzone lunghissimo, in cui uomini occhialuti erano rivolti a sfogliare polverose carte; oppure, come nei film americani, dove le persone creavano pezzi giornalistici sui loro schermi.
La nostra immaginazione fu interrotta quando arrivammo a destinazione, perché ci si presentò una specie di “caverna-artistica”: vi era un ampio contrasto tra lo spazio piuttosto ridotto ed i numerosi oggetti che riempivano la stanza.
Entrandovi, le prime cose che attirarono la nostra attenzione furono le pagine di giornale ingiallite da tempo, sparse in ogni singolo punto della stanza, le quali assomigliavano alle ultime foglie cadute durante il periodo autunnale.
Successivamente, dopo esserci distribuiti nel piccolo spazio come meglio potevamo, siamo riusciti a focalizzare anche i particolari, tra cui alcuni quadri e fogli di giornale incorniciati, fra i quali un’antica prima pagina del Corriere della Sera con un articolo sulla morte del maestro Indro Montanelli.
Inaspettatamente, si udì un tonfo: uno dei nostri compagni si sentì male e si accasciò a terra. Successivamente arrivò anche l’ambulanza, la quale portò con sé Luca per degli accertamenti.
In seguito rientrammo per continuare ad ascoltare la spiegazione sulla costruzione del giornale.
Matteo e Giovanni, i due giornalisti, ci spiegarono che il loro lavoro richiede molto impegno, tempo e pazienza. La costruzione dell’articolo si divide in cinque fasi: raccolta di fonti, stesura dell’articolo, lavoro al computer, struttura del giornale, stampa.
Riguardo allo stipendio mensile, i due giornalisti dissero che non è molto alto, ma che praticano questa professione per passione, per il piacere di scrivere, di annunciare alle persone ciò che succede nel mondo.
Le classi I A e I C