Coordinato dalla professoressa Maria Teresa Giorgi. Visita in Germania.I giovani tedeschi hanno uno stile di vita diverso. Nel vestire sono più pop, più rock, rispetto a noi italiani che siamo più modaioli e forse anche più conformisti. La Germania è pulitissima. Tra una lezione e l’altra hanno una pausa di 10 minuti. E la loro scuola ha una storia di 400 anni
– I giovani tedeschi hanno uno stile di vita diverso. Nel vestire sono più pop, più rock, rispetto a noi italiani che siamo più modaioli e forse anche più conformisti. La Germania è pulitissima. Tra una lezione e l’altra hanno una pausa di 10 minuti. E la loro scuola ha una storia di 400 anni. Bellissimo.
Sono solo alcune delle tante riflessioni che una delegazione morcianese dell’Isiss Gobetti-De Gasperi si è riportata dalla Germania. Per la precisione da Duisburg. La visita fa parte del progetto Comenius denominato “Culture bridge”, ponte culturale e che coinvolge anche una scuola turca della città di Afyon.
L’obiettivo finale è sviluppare la consapevolezza nei giovani, e non solo, che al di là delle diversità culturali esistono somiglianze di idee e di valori che accomunano gli adolescenti europei.
Coordinato dalla professoressa Maria Teresa Giorgi, il progetto biennale prevede anche tre visite. La scorsa primavera, per San Gregorio, sono venuti a Morciano ragazzi tedeschi e turchi. Alla fine dello scorso ottobre c’è stata la quattro giorni tedesca. Ora, il cerchio si chiude in Turchia la prossima primavera.
La delegazione morcianese ha trovato i coetanei tedeschi belli e alti. E non appena sono tornati a casa era loro desiderio ripartire; con gli amici tedeschi pronti ad ospitarli. Stessa sensazione anche nei tedeschi. Un ragazzo lavorerà tutta l’estate per pagarsi poi una vacanza al mare, per poi ritrovarsi con gli amici italiani.
Tra le tante e ovvie differenze, le molte somiglianze, una curiosità che denota costumi diversi. Dice Silvia Simonazzi, una della delegazione: “La coordinatrice tedesca del progetto Comenius afferma che i loro giovani hanno le scarpe brutte ma comode, mentre per gli italiani è più importante averle belle”.
Tra le attività che si stanno realizzando a scuola ci sono la costruzione di un sito web del progetto, vari concorsi, due edizioni del festival di primavera con testimonianze ed esperienze provenienti dai paesi partner, alcune pubblicazioni della rivista “Culture Bridge” in cui confluirà materiale proveniente da tutt’e tre i paesi e presenterà argomenti visti dalle diverse prospettive nazionali. Infine verrà prodotto un film documentario.
Da parte sua Franco Raschi, il dirigente scolastico, argomenta: “Penso che abbiamo raggiunto pienamente quello che era il fine: far stare insieme ragazzi di culture diverse. Credo che sia soltanto attraverso la conoscenza che nasca la tolleranza”.