Chi di noi non è passato per il suo locale?! Piada e cascioni, fagioli, trippa, lumachini, erbe cotte… e pagnotta a Pasqua.
Nata nel 1911, la Main ci ha lasciati lo scorso 26 febbraio, a 98 anni, attorniata dalle figlie Graziella e Carla e dai generi, nipoti e pronipoti, fino all’ultimo simpatica come sempre, con l’aneddoto sempre pronto da essere raccontato e l’immancabile battuta: “Main cum ste’?! …a stag ben, le’ un pchet ca mora”.
Durante la guerra girava in bicicletta la Valconca e il Pesarese, attraversava il Foglia con la bici sulle spalle, a raccogliere il ferro e gli stracci, per mandare avanti la famiglia, vista la sfortuna di un marito malato.
Poi per 13 anni al servizio del Cavalier Enrico Ricci, lo zio ricco di Cattolica, fratello della mamma, fino ai primi anni ’60.
Dopo la morte dello zio, con trecentomila lire in tasca e due figlie ormai in età da sposare, passava per i dintorni di Fiorenzuola di Focara quando vide una zdora che faceva la piadina fuori dall’uscio di casa… subito si accese la lampadina: “E se mettessi su un buco di negozio per fare i cascioni con le erbe da vendere?!”.
Nei primi anni ’60 il negozio della Main, nel centro storico di San Giovanni, è stato il primo negozio di piada e cascioni nella storia delle nostre terre, all’inizio appena di due metri per due: prendeva le erbe crude, le rosole, che coglieva nei campi e poi le faceva macerare nel sale fino al giorno dopo, al mattino le stringeva, aggiungeva olio e aglio… e giù a fare i cascioni.
Un successo ineguagliabile!!!, tale da attirare anche i vip di passaggio sulla Riviera: De Sica, Montagnani, Carlo Dapporto, Mike Bongiorno e signora… non si poteva resistere alla piada della Main.
Astorre Mancini