PERCORSI ARTISTICI
di Patrizia Mascarucci
– Il 19 giugno scorso è stata inaugurata la mostra “Dipinti”, presso il Palazzo del Turismo a Cattolica, è la terza per Monica Cecchini, artista dalla cifra stilistica tutta al femminile: linee sinuose, interni luminosi, tendaggi e mobili avvolgenti, paesaggi e sfondi fantastici – quelli delle fiabe o di quei sogni mattutini che ci accompagnano ad un risveglio delizioso, che ci accarezzano e rassicurano annunciandoci una buona giornata.
Colori e gesti che descrivono più che una felicità contenuta, la ricerca di una serenità coltivata: quella dimensione reale e realistica che tutti possiamo vivere se solo volessimo impegnarvi una briciolina del nostro tempo.
Mari che brillano, paesaggi che incantano, amici e parenti che si mostrano nella contezza del loro intimo divertissement ad essere ritratti da Monica, felici di essere stati scelti come soggetto del quadro. Intrecci di sentore giapponese, intrecci di foglie, di rami e fiori che si stagliano sul cielo azzurro, vassoi di frutta colorata che invitano a dissetarsene, poltrone e chaises longues che promettono comode pose e sicuro benessere.
Una pittura al femminile: frase scontata? Non per Monica.
Monica ci descrive giornate e momenti della vita quotidiana, che si svolgano al mare, in un giardino settecentesco, o nella casa dei suoi genitori, rappresentano fotogrammi contemporanei: Monica ci descrive il nostro tempo, come solo la pittura del passato faceva.
Una citazione del passato dunque, che diventa un’innovazione artistica, nei suoi quadri troviamo Sofia che manda sms col telefonino, abiti casual, mise alla moda, cappelli, stivali, pantaloni a vita bassa, band che suonano alle inaugurazioni di mostre o nelle feste ma che potrebbero farlo anche in strada, chiome disordinate, tutto com’è nel nostro tempo e come solo una donna sa vedere e quindi descrivere.
Quello che piace dei dipinti del passato sono i volti, le acconciature, gli abiti, le ambientazioni, la descrizione di giardini, degli interni delle case, dei momenti trascorsi in compagnia di amici nei pomeriggi primaverili o nelle soleggiate giornate estive, in campagna o al mare, sui boulevard o nei mercati e queste atmosfere Monica ci descrive.
Testimonianze di vita quotidiana, “click ferma tempo”, scatti fotografici sul “come eravamo”, sul come siamo.
Il tutto ammannito da una sensualità languida ma anche passionale, felina, dalla calcolata e accarezzata pigrizia della nostra, che ci mostra il suo sentire intimo senza remore, anzi, felice di mostrarsi com’è: a volte sgrammaticata, certamente sicura di sé, innamorata della vita, della serenità.
Non che non voglia essere felice, ma sa che la felicità è un’intuizione, non si può fermare la felicità, corre subito verso altre mete, è una conquista momentanea, invece la serenità, se coltivata, rimane a lungo nel cuore e si riversa facilmente attorno a sé. La facilità al riso, al canto, al mimo e alle gag fanno di Monica una femmina tutta da scoprire…
Le sgrammaticature dei dipinti di Monica descrivono la sua envie de vivre, voglia di vivere, quell’urgenza di mostrare tutto, nella certezza che tanto il suo pubblico comprerà i quadri migliori… le insicurezze, gli errori, fanno parte della vita, perché nasconderli? ed hanno il pregio di mostrare come evolve il segno morbido e spontaneo, direttamente calato sulle tele, senza prove o ripensamenti.
Tutto questo prima o poi sfocerà nell´indagine ermeneutica, propria della filosofia, del resto l´indagine conoscitiva è già annunciata negli ultimi soggetti in cui si gode visibilmente una evoluzione compositiva.
Sarebbe una interessante sintesi, tra filosofia ed arte, di solito la filosofia si coniuga con la matematica e la musica… la sua formazione filosofica le è già servita per controllare la navigazione a vista della studentessa che negli anni bolognesi viaggiava armata di libri riposti nelle tasche, anziché di una pistola virtuale riposta nella fondina di cui si avrebbe bisogno per farsi strada negli anni in cui si valica la soglia del mondo degli adulti, sempre pronti a soffocare gli adolescenti con legacci o mortificazioni varie anziché accompagnarli e confortarli o – come nel caso di Monica – per non farsi soverchiare da un padre “ingombrante” (il pittore e poeta Vincenzo Cecchini, n.d.r.), carico di personalità esorbitante e famelico di esercitare il proprio libero pensiero.
Monica Cecchini (Cattolica 1958), laureata in Filosofia presso l’Università degli studi di Bologna, è insegnante di sostegno presso l’Istituto Professionale De Gasperi, Morciano.
Mostre: “Ritratti”, Sala “Ex acquedotto”, Gabicce Mare, 10-25 novembre 2007. “Olio su tela”, Biblioteca Comunale G. Mariotti, Morciano, 14 dicembre 2008 – 8 gennaio 2009. “Dipinti”, Palazzo del Turismo, Cattolica, 19-27 giugno 2010.