IL FATTO
– I morcianesi sono incacchiati neri e dicono in coro verso Gian Marco Baldini: “Che cazzo gli ha preso!”. Argomenta il “padrone” vero del Del Conca (il presidente ufficiale è Lucio Bellini), Baldini, professione imprenditore e pure di successo: “Mi hanno lasciato solo; la cordata di Sandro Ricci era solo fumo”. Rispondono gli uomini con quest’ultimo: “Avevamo un progetto, avevamo gli uomini, ma Baldini e gli altri dirigenti hanno preferito vendere il titolo a Battani, a Riccione”.
Queste le facce ufficiali sulla vendita del Del Conca. Ma andiamo a vedere i fatti nudi e crudi prima di ritornare a sentire gli uomini.
Su queste pagine, nel numero di giugno, Gian Marco Baldini fa sapere che la vendita del titolo, l’Eccellenza, non si farà mai. Che Morciano continuerà ad applaudire quei colori bianchi e blu che hanno 75 anni di storie alle spalle e che la scorsa primavera gli è valso un riconoscimento da parte della Federazione italiana giuoco calcio ritirato dal presidente Lucio Bellini.
Martedì 15 giugno, in una riunione con i dirigenti del Del Conca, Baldini afferma che la ventilata vendita del titolo sono voci fantasma per non dire calunniose. Il 16 giugno, mercoledì, Baldini intervistato dalla tv la9 afferma che non c’è nessuna fondatezza sulla vendita.
Ad un certo punto però le voci diventano realtà: il Del Conca è in vendita. Il papabile all’acquisto è il riccionese Battani. Nella trattativa si inserisce una cordata morcianese guidata dal sanclementese Sandro Ricci (fino al 2002 dirigente del Del Conca con Baldini). Insieme a lui un gruppo di amici ed imprenditori, Marco D’Andrea, Giuseppe Del Bianco. Afferma Del Bianco: “Noi oltre alla prima squadra volevamo anche il settore giovanile”.
Parte la trattativa. Il presidente Bellini il 19 giugno chiama al telefono più volte Ricci ma non lo trova. Il lunedì successivo, 21 giugno, Ricci va in cerca di Bellini, sempre via telefono, ma nessuno gli risponde. La sera dello stesso giorno, il gruppo dirigente del Del Conca, Bellini, Baldini, Nando Cappai, Orfeo Rosa, Davide Genghini, si incontra e decidono di cedere il titolo d’Eccellenza a Battani.
Ricorda Baldini: “A guardarci negli occhi il più allegro aveva la morte in faccia. L’amarezza è enorme, il dispiacere è infinito”. Il giorno dopo si firma la vendita con gli acquirenti riccionesi che faranno il campionato con la denominazione Riccione 1929. Con molta onestà non si sa a quanto la società sia stata venduta. Si parla 30.000 euro (più o meno i debiti del Del Conca), ma si vocifera anche di 45.000 euro. Al gruppo dirigente che ha in Baldini il leader è rimasto il settore giovanile, lo Junior Del Conca.
“Ora andrò al Circolo tennis – argomenta Baldini – ad affrontare i leoni nella gabbia pubblica. Non abbiamo venduto il titolo, abbiamo lasciato la società ad un gruppo con idee e un progetto chiaro. Lo abbiamo fatto per la mancanza di risorse. I costi di gestione superavano di gran lunga gli incassi. Causa la crisi economica, le sponsorizzazioni si sono dimezzate nell’ultimo anno. Ci vogliamo concentrare sul settore giovanile. Vorrei ricordare che la prima squadra è un giochino, è un divertimento e non ha un ruolo sociale come il settore giovanile. Quest’ultimo è il vero patrimonio di una comunità. Dai 6 ai 18 anni c’è l’aspetto sociale, poi si passa al fatto sportivo”.
“Voglio anche rimarcare – continua Baldini – che la società è stata tagliata dal Comune di San Clemente e l’amministrazione di Morciano nulla poteva fare di più per impedire questo e dalle persone che non hanno capito che dando qualcosa in più forse ci saremmo ancora. Sono spiaciuto che non si sia fatto avanti una cordata di Morciano per sostituirci. Si è fatto avanti un gruppo guidato da Sandro Ricci, ma dopo 144 ore non si è più fatto vivo”.
Replica Giuseppe Del Bianco, già addetto stampa del Del Conca, uno dei componenti del Gruppo Ricci: “Credo che sarebbe stato giusto fare un’assemblela pubblica, nella quale coinvolgere tutte le forze della società: cittadini, imprenditori, pubblica amministrazione, come è stato fatto a Savignano. Credo anche che il titolo di una società di calcio dilettantistica non sia dei dirigenti ma del paese e come tale andava trattata. Insomma, non si può vendere senza avere informato la cittadinanza. Si era fatta anche la proposta di partecipare ad un campionato con meno risorse. Bastava imperniare la formazione con i giovani affiancati da 3-4 uomini di esperienza. L’eventuale retrocessione non sarebbe stato un problema. Invece, questa soluzione è saltata”.
Le voci che la dirigenza volesse vendere il titolo Del Conca risale a circa un annetto fa, ma ci sono stati soltanto dei contatti.
L’era Baldini parte nel ’97. Insieme a Giuseppe Del Bianco e Marco D’Andrea rilevano i colori bianchi e blu da Lanfranco Berardi. In cassa ci sono una bella manciata di debiti, ripianati in pochi mesi. Nel ’98 avviene la fusione con il San Clemente (è di questo comune la matricola con cui si iscrive al campionato, quella di Morciano finisce al Montefiore).
Baldini e compagnia sono ambiziosi; nel ’99 acquistano il titolo d’Eccellenza dall’Asar Riccione. In questi anni, il Del Conca ha sempre lottato per il vertice. Il 22 giugno 2010 75 anni di storia se ne sono andati, lasciando nella mente dei morcianesi amarezza e molti perché. Perché nella fotografia appena illustrata ci sono ombre imperscrutabili.