– Devo confidare che sono stato molto riluttante a mettere mano a queste righe; credo che non finiremmo mai di rimpallare le questioni sulla fede e su cosa essa sia per noi. Qui mi interessa solo affrontare una questione che non mi sento assolutamente addosso tra ciò che ha detto Astorre Mancini nella sua risposta: non sono, ma soprattutto non voglio essere, uno che beve acriticamente quello che il Magistero afferma e ripete a papera.
Lo avevo scritto, ma evidentemente non è stato recepito. Ho imparato che di fronte ad una presa di posizione che viene fatta dal Magistero della Chiesa, ma davanti ai fatti della vita (la definivo un’ipotesi positiva e portavo ad esempio i 10 comandamenti) il credente deve confrontarla per capire se essa corrisponde a ciò che il suo cuore sente come vero. Il punto è verificare se ciò che viene proposto ti corrisponde o no.
Quindi c’è in gioco tutta la libertà della persona che arriva ad accogliere o meno una proposta. Questo è quello che io faccio, ma è quello che chiedo di fare anche ai miei figli, ai miei amici. Non chiedo loro di essere a priori d’accordo con ciò che gli propongo, ma di paragonarlo con ciò che loro desiderano e, semmai, solo dopo, saranno liberi di accettarlo o meno. Solo così una cosa diventa veramente mia e, nello stesso tempo, veramente libera. Io non so cosa voglia dire essere cristiani adulti. Sicuramente non credo che essere cristiani significhi essere delle persone col “vezzo” del dubbio, quasi fosse un qualcosa di positivo. Io sono certo, non perché non posso sbagliare, ma perché Qualcuno ha posato il suo sguardo su di me e mi vuole bene per quello che sono, non perché sono perfetto. Se cercassi la mia perfezione e uomini perfetti sono sicuro che non ne troverei (infatti nemmeno contro la prostituta è stata scagliata la pietra). Mi ricordo delle parole dette dall’allora cardinale Ratzinger al Meeting di qualche anno fa:”La Chiesa non può essere democratica”.
Sembra una bestemmia. Ma poi ha spiegato che in democrazia chi ha la maggioranza governa; nella Chiesa questo non può accadere perché ad ogni maggioranza la verità cambierebbe. Ma la verità è una, non ci sono più verità. Se ci sono più verità vuole dire che la verità non esiste. Non è un caso che Benedetto XVI affermi che il nichilismo sta invadendo la nostra società e la sta corrodendo. Auguro a Mancini di essere fino in fondo “certo” di essere voluto bene da quel Cristo che, in modi diversi, si è fatto incontro alla nostra vita.
di Ivano Tenti