L’INTERVISTA
– Per la politica non solo corianese è un piccolo record: da quattro legislature il sindaco è donna. E radio politica del Pd afferma che ci sono buone probabilità che il candidato del centrosinistra tra quattro anni e mezzo possa essere un’altra signora. Altro primato.
Maria Luigina Matricardi porta con sé anche un altro bel simbolo: è il primo sindaco figlio di immigrati. La sua famiglia, come tantissimi corianesi (si parla del 30%), giunge da Ascoli. Bancaria, sposata, due figli (Alessandro, 25 anni e Giulia, 19), la Matricardi prima di succedere a Ivonne Crescentini faceva parte della sua giunta. Il suo percorso politico inizia non appena diventa maggiorenne, iscrivendosi al Pci; da allora ne ha seguito destini e vicissitudini. Di Ospedaletto, le sue passioni sono la lettura e le camminate.
Qual è il peccato più frequente in politica?
“Le promesse facili, che presto si scoprono. Ad esempio, a livello nazionale si stanno dicendo cose non vere. E’ stata tolta l’Ici (Imposta comunale sugli immobili) con grandi proclami verso i cittadini invece va a pesare sui bilanci dei comuni. Tagliare l’Ici significa tagliare parte dei servizi che giungono proprio dai comuni. Ad esempio, noi avevamo preventivato di iniziare i lavori di arredo urbano ad Ospedaletto, ma causa i tagli lo abbiamo rimandato. Abbiamo ridotto l’apertura della biblioteca”.
Spesso le necessità del cittadino sono negate dalle rigide regole, che cosa si prova?
“Frustrazione. A volte la macchina pubblica ha proprio delle regole assurde e difficili da spiegare al cittadino. Soprattutto quelle norme in campo urbanistico che non riescono a risolvere il problema casa”.
L’inceneritore per Coriano è una fonte di reddito, quanto percepite l’anno?
“Noi riceviamo circa 5 euro a tonnellata. Ora c’è una sola linea in funzione, così gli introiti sono diminuiti. Però per noi l’inceneritore rappresenta più rogne che vantaggi. D’altro canto per il fatto di averlo in casa si ha che la popolazione è molto sensibile al problema rifiuti e raccolta differenziata. Siamo stati il primo comune della provincia di Rimini a differenziare oltre il 50 per cento dei rifiuti”.
Di questi quasi sei anni di amministrazione, di cosa è particolarmente orgogliosa?
“Dell’apertura del teatro. Di avere cercato di dare un arredo urbano a tutte le nostre frazioni e della nostra rete di servizi per le persone con handicap e bisognose”.
Il rammarico?
“E’ un’opera pubblica che non faremo neppure in questi cinque anni di governo: la piscina presso il nostro centro sportivo”.
Come vorrebbe essere ricordata dai corianesi?
“Che siamo riusciti a fare delle buone opere nonostante i momenti economici difficili”.
La cosa che più la contraria della politica?
“Vedere persone che usano la politica per il proprio bene. E poi tanti politici sono lontani dalla gente”.
Tra i politici in circolazione che le piace?
“Bersani e Errani”.
L’Italia è il paese più iniquo dell’Occidente dopo gli Stati Uniti, però nessuno più solleva la questione, che cosa rappresenta per lei?
“Significa dare servizi e dignità a chi ha meno”.
Una delle ingiustizie comunali è il Prg (Piano regolatore generale) spesso regole nelle mani degli speculatori, che dice?
“Le regole servono per preservare il territorio, per limitarne il consumo. Cosa che il cittadino non sempre capisce; li considera dei vincoli ed è costretto ad allontanare i figli perché non gli viene concesso il cosiddetto lotto per il figlio accanto casa, soprattutto in campagna”.
In casa corrono mai delle battute sul suo ruolo?
“Non mi dicono dai non fare il sindaco, ma di passare più tempo a casa sì. A me piace cucinare; dunque i miei familiari sanno che li tratto bene. Lasagne e tagliatelle i miei piatti”.
Come si vede tra cinque anni?
“A livello comunale no, neppure se cambiasse la legge sul secondo mandato”.
Ricevuto battutine sul ruolo che ricopre?
“No. Li avevano consumati già tutti con Ivonne Crescentini”.
Il complimento più bello?
“Che sto in mezzo ai corianesi e che non metto loro soggezione”.